Il San Marino Song Contest, inaugurato nel 2025 come evoluzione del precedente format Una voce per San Marino, rappresenta un punto di svolta nella strategia culturale e mediatica della Repubblica del Titano. Nato per selezionare il rappresentante nazionale all’Eurovision Song Contest, il festival combina ambizioni artistiche, promozione turistica e collaborazioni transnazionali, in particolare con l’Italia. La prima edizione (2024-2025) ha visto una partecipazione internazionale con un forte protagonismo italiano, riflettendo legami storici e nuove dinamiche competitive. L’evento, ospitato al Teatro Nuovo di Dogana, punta a consolidare San Marino come hub creativo, nonostante le sfide economiche e organizzative tipiche di una realtà microstatale.
Origini e struttura del contest
Il San Marino Song Contest affonda le radici nel progetto Una voce per San Marino, lanciato nel 2022 per democratizzare la selezione eurovisiva attraverso competizioni aperte ad artisti internazionali. Tuttavia, nel 2025, SMRTV e Media Evolution hanno rivitalizzato il format con un rebranding strategico, ampliando il raggio d’azione e integrando elementi di spettacolarità tipici dei grandi festival musicali. La prima edizione si è articolata in un percorso lungo sei mesi: dalle selezioni preliminari al San Marino Outlet Experience di Falciano (settembre 2024-gennaio 2025) alla finale dell’8 marzo 2025. Un elemento innovativo è stato il meccanismo di candidatura, che ha permesso l’invio di brani fino al 30 gennaio 2025, con una proroga rispetto alla scadenza originale di dicembre 2024.
Il modello organizzativo combina logiche televisive e diplomazia culturale. La direzione artistica affidata a Massimo Bonelli e la partnership con Rai Radio2 hanno garantito un ponte mediatico con l’Italia. L’evento finale, trasmesso in simulcast su piattaforme digitali e tradizionali, ha coinvolto 20 artisti da sei Paesi europei, selezionati tra oltre 200 candidature. Questa struttura ibrida – tra competizione locale e proiezione internazionale – rispecchia la duplice ambizione del Titano: affermarsi nell’arena eurovisiva e attrarre flussi turistici attraverso il soft power musicale.
San Marino Song Contest: il parallelo con il Festival di Sanremo
Sebbene le differenze dimensionali siano evidenti, il San Marino Song Contest mira a posizionarsi come alter ego del Festival di Sanremo in chiave eurovisiva. La vittoria di Gabry Ponte nel 2025 con Tutta l’Italia – brano utilizzato anche come jingle di Sanremo – ha sancito un legame simbolico tra i due eventi. Come sottolineato da Roberto Sergio, direttore generale Rai, la competizione sammarinese non intende sostituire Sanremo, ma offre un palcoscenico alternativo per artisti emergenti, soprattutto in un contesto di tensioni sull’organizzazione del festival italiano per il triennio 2026-2028.
L’equivalenza funzionale risiede nel ruolo di trampolino per l’Eurovision: se Sanremo seleziona il rappresentante italiano, il contest sammarinese svolge la stessa funzione per il Titano, sebbene con meccanismi più aperti a partecipanti stranieri. Questo aspetto spiega l’alta adesione di cantanti italiani nel 2025, attratti dalla possibilità di accedere all’Eurovision senza dover competere nell’affollato panorama nazionale. La scelta di San Marino di privilegiare collaborazioni con artisti italiani – come Achille Lauro nel 2022 o Senhit nel 2011-2021 – deriva da fattori linguistici, logistici e dalla condivisione di reti produttive2.
Logistica e partecipazione transnazionale
La localizzazione del contest nel Teatro Nuovo di Dogana risponde a precise esigenze infrastrutturali. Con una capienza di 1.500 posti, il venue unisce accessibilità geografica – a pochi chilometri dal confine italiano – e modernità tecnologica, essendo dotato di sistemi audio-visivi all’avanguardia. La scelta di Falciano per le semifinali sfrutta invece il San Marino Outlet Experience, centro commerciale trasformato in hub culturale temporaneo, con evidenti ricadute economiche per il territorio.
La predominanza italiana tra i partecipanti (70% dei finalisti nel 2025) si spiega attraverso tre fattori:
- Framework normativo: il regolamento permette a cittadini di qualsiasi nazionalità di rappresentare San Marino, a differenza di Paesi che impongono requisiti di cittadinanza.
- Reti collaborative: il coinvolgimento di Rai Radio2 e Media Evolution – società con radici nell’industria musicale italiana – facilita il reclutamento di talenti peninsulari.
- Strategia di visibilità: artisti italiani vedono nel contest un’opportunità per raggiungere pubblico europeo, aggirando le rigidità del sistema sanremese. Emblematico il caso di Gabry Ponte, già affermato in Italia, che ha utilizzato la vittoria per lanciare un brano cross-mediale.
Investimenti e ritorni attesi
Sebbene SMRTV non divulghi dati finanziari ufficiali, fonti indirette stimano un budget complessivo di 800.000-1,2 milioni di euro per l’edizione 2025, coperto per il 60% da sponsor come Risparmio Casa e per il resto da fondi statali. I costi includono produzione televisiva (400.000€), cachet artistici (200.000€), logistica (150.000€) e marketing (100.000€). Per un microstato di 34.000 abitanti, si tratta di un investimento significativo, giustificato dai potenziali ritorni.
I vincitori ottengono principalmente:
- Diritto a rappresentare San Marino all’Eurovision, con copertura delle spese di partecipazione (circa 150.000€ a carico di SMRTV).
- Esposizione mediatica su reti Rai e piattaforme digitali partner, raggiungendo un potenziale pubblico di 20 milioni di spettatori.
- Contratti discografici con etichette affiliate a Media Evolution, struttura che gestisce i diritti dei brani in gara.
Tuttavia, le ambizioni vanno oltre i traguardi musicali. Come evidenziato da Alessandro Capicchioni (capo delegazione eurovisiva sammarinese dal 2008), il contest funge da strumento di nation branding: ogni edizione genera un incremento del 15-20% nelle ricerche turistiche online su San Marino, con picchi durante le trasmissioni in diretta. L’obiettivo a lungo termine è consolidare il marchio San Marino come sinonimo di creatività indipendente, distaccandosi dalla percezione di “piattaforma per outsider” che ha caratterizzato le prime partecipazioni eurovisive.
Prospettive e criticità
Il successo della prima edizione – con oltre 500.000 telespettatori cumulativi – suggerisce una crescita sostenibile, sebbene permangano sfide strutturali. La dipendenza da talenti esteri, principalmente italiani, solleva questioni identitarie: alcuni critici sostengono che il contest rischi di snaturare la specificità sammarinese. D’altro canto, la scelta riflette una realtà demografica ineludibile, dove l’integrazione con il mercato artistico italiano appare necessaria per garantire qualità competitiva.
Altro nodo cruciale è la sostenibilità finanziaria. L’evento del 2025 ha beneficiato di fondi straordinari legati alle celebrazioni per il 50° anniversario dell’adesione sammarinese all’UER1. Mantenere livelli analoghi di investimento richiederà l’allargamento del parterre di sponsor e partnership internazionali, settore in cui Media Evolution sta intensificando gli sforzi.
Nonostante queste incognite, il San Marino Song Contest si profila come un caso studio nell’ibridazione tra cultura locale e globalizzazione musicale. La sua capacità di attrarre artisti da tutta Europa – pur mantenendo un’anima italo-sammarinese – potrebbe ispirare modelli analoghi in altri piccoli Stati, dimostrando che la dimensione territoriale non preclude ambizioni mediatiche di alto profilo.
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