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Il Palazzo Mediceo di Ottaviano diventa teatro per “Miseria e Nobiltà”

La locandina dell'evento e il Palazzo Mediceo di Ottaviano
La locandina dell'evento e il Palazzo Mediceo di Ottaviano

Per me che ho vissuto a Ottaviano per circa 40 anni, tornarci e prendere parte a manifestazioni pubbliche patrocinate dal comune, non è solo come tornare a casa ma come condividere un momento di gioia in famiglia. Ottaviano è il posto nel quale ho imparato a camminare e parlare, dove ho frequentato le scuole elementari e mi sono due volte laureato. Un pezzo del mio cuore e un respiro della mia anima coincidono con quel territorio. È per questo che come editore e giornalista ho desiderato scrivere e condividere, con voi lettori di ogni parte d’Italia, un momento di gioia legato alla messa in scena della commedia di Eduardo Scarpetta “Miseria e Nobiltà”. A una prima visione appare una semplice commedia, un modo per ridere e trascorrere una serata divertente ma la lungimiranza di Scarpetta sa offrire arte, divertimento e riflessioni. I temi di “Miseria e Nobiltà” sono senza dubbio il ruolo della donna e il riscatto sociale. Tutto accade per amore di 2 donne. La prima, Pupella povera amata da Luigino erede di un ricco cuoco. Proprio per amore di Pupella arrivano gli spaghetti a casa di Felice Sciosciammocca e di Pasquale il salassatore. La seconda è Gemma, figlia anch’ella del ricco cuoco Gaetano, ma desiderata in sposa dal nobile Eugenio. Un amore impossibile osteggiato dalla famiglia di lui dato che Gemma nobile non è. Ma tutto si risolve e il lieto fine arriva dall’intreccio della storia mai banale.

Il Palazzo Mediceo: rinascimento ottavianese e riscatto sociale

Il riscatto, quello sociale e mediatico insieme al lieto fine c’è stato anche per Ottaviano e per il palazzo che gli abitanti spesso chiamano “il Castello” e che per decenni è stato identificato come “il castello di Cutolo”: Questo è dovuto al fatto che il capo della NCO, durante il periodo d’oro della criminalità organizzata era arrivato a possedere il palazzo tramite una società. La struttura fu poi confiscata alla camorra e da allora è diventata sede del Parco nazionale del Vesuvio ed è usata per eventi culturali come quelli del 10 gennaio. La consigliera comunale con delega alla cultura Anna Fiorella Saviano spiega:

“La cultura è il fulcro che guida questa amministrazione, tutte le attività che programmiamo nell’amministrare la città sono guidate dalla cultura. Il palazzo mediceo è un bene che dopo aver attraversato periodi bui è utilizzato come cuore pulsante della città con l’organizzazione di convegni, mostre, eventi scientifici e teatrali.”

Il sindaco Biagio Simonetti intervenendo subito prima dello spettacolo sottolinea la vocazione culturale dell’iniziativa e della location:

“Stiamo organizzando altri eventi simili a questo ma permettetemi di dire che assistere a una rappresentazione teatrale in questo palazzo è bellissimo. Il palazzo mediceo è il simbolo del rinascimento ottavianese. Quando si confisca un bene o un’azienda alla criminalità organizzata, spesso quel bene muore perché resta vuoto e inutilizzato. Questo non è accaduto a questo palazzo che questa sera è pieno di persone.”

Miseria e Nobiltà: un’inossidabile capacità di divertire

La commedia Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta ha compiuto il 7 gennaio 138 anni. Si tratta forse della più celebre commedia scritta da Eduardo Scarpetta, interpretata poi nel 1954 anche da Totò nel film di Mario Mattioli. La chiusura del primo atto, con tutti gli attori che si avventano sugli spaghetti è rimasta nella storia del teatro e del cinema. La sorte arride ai personaggi, che partono da una condizione di estrema povertà e di emarginazione sociale, per giungere a un lieto fine che vede per tutti nuovi orizzonti e nuove possibilità.

Due momenti della rappresentazione teatrale – Foto Anna Fiorella Saviano – elaborazione Il Radar

L’interpretazione dei Sipario Aperto

In questa occasione la commedia è stata interpretata dalla compagnia teatrale Sipario Aperto. Non è mai facile interpretare un gigante come Scarpetta, così come non è facile far sorridere un pubblico che data l’età della commedia, quasi certamente già né conosce i segreti. Una barzelletta raccontata due volte perde il suo potere di suscitare ilarità ma la commedia, vista e rivista, conserva serve il sapore del buon umore. In questo caso il merito è stato di attori coinvolgenti e attenti che hanno contribuito a mantenere il pubblico attivo, appassionato e caldo. Ma anche della cornice, splendida del palazzo mediceo. Le dimensioni ridotte del palco e l’assenza del sipario hanno esaltato le doti di attori e tecnici costretti a reinventare gestualità, movimenti e organizzazione ma sempre con lo stesso risultato: un pubblico entusiasta. Scarpetta ha scritto la ricetta ma ogni compagnia che prepara la pietanza ha una sua caratteristica che rende unica quella interpretazione e che conserva il sorriso di chi assiste. Una capacità di divertire inossidabile. Per chi si trova nelle vicinanze, la compagnia Sipario Aperto sarà di nuovo al palazzo mediceo a Ottaviano sabato 18 gennaio.

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