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Nuovo Codice della Strada: lettera aperta al ministro Salvini

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini

Caro ministro Salvini, anche se tutti stanno parlando in queste ore dell’assoluzione di ieri sera, preferisco affrontare un argomento che riguarda la sicurezza di noi tutti. Come prima cosa congratulazioni per l’approvazione e l’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada, si tratta di una riforma, dal punto di vista legislativo, che tutto sommato era necessaria perché il numero di vetture e i modi di fare degli utenti della strada non sono più gli stessi di 10, 20, 30 o 40 anni fa. Cambiano i tempi, cambiano i sistemi educativi, cambia la definizione di civiltà. Ad esempio non va più di moda quando si entra in un esercizio commerciale salutare con un buongiorno o farsi sentire con un arrivederci prima di andare via. Ma questa è un’altra storia.

Nuovo Codice della Strada, regole ma non solo

Gli utenti della strada sono sempre più indisciplinati, sembra quasi che se rispetti i limiti di velocità, se indossi la cintura di sicurezza, se non parli al telefono mentre stai guidando, sei tu l’alieno, tu quello che sbaglia, tu quello che dovrebbe vergognarsi. Per non parlare poi di come ti etichettano se ti rifiuti di bere alcolici. Certo, se si considerano i danni causati da questi comportamenti, dovrebbero essere i trasgressori a vergognarsi ma il mondo si sta votando alla cultura dell’indisciplina. Quindi, se da un lato è indispensabile punire le condotte illecite – del resto anche un giurista del calibro di Kelsen definiva queste norme perfette – dall’altro non è pensabile che sia sufficiente codificare una norma affinché il popolo la rispetti.

Necessari più controlli da parte delle forze dell’ordine

Infatti, caro onorevole ministro Salvini, mi permetto di fare il mio dovere di giornalista e coeditore chiedendo a lei come mai a fronte di un dispositivo normativo tanto preciso non corrisponda anche un incremento dei controlli stradali? Mi spiego meglio. Io percorro 40 mila km l’anno in auto e nell’ultimo anno non mi è mai capitato di essere fermato per un controllo da parte delle forze dell’ordine. Peggio ancora, i cosiddetti posti di blocco, praticamente non si vedono più. Nell’ultimo anno ne avrò visti appena 2 al casello autostradale. Mi capita di vedere comportamenti indisciplinati da parte di autisti e pedoni che oltre a farla sempre franca, mostrano quella spavalderia dell’essere nel giusto per il semplice fatto che loro sono loro e tutti gli altri sono nessuno. Insomma, un po’ marchese del grillo.

Più forze dell’ordine a controllare la correttezza stradale

Ministro Salvini, non sarebbe il caso di incrementare i controlli su strade e autostrade anche al sud? Non sarebbe il caso di rendere questi controlli costanti? Non è che vogliamo militarizzare le strade, vogliamo solo che siano sicure per tutti, soprattutto per i deboli, specie per quelle persone che non essendo nessuno non possono dire niente se loro o i loro diritti venissero schiacciati da qualche marchese del grillo di turno. Una società si può dir civile se non vince la legge del più forte ma quella del Parlamento – certo si possono fare leggi non buone anche in Parlamento ma dal punto di vista procedurale sono giuste ma anche questo è un altro argomento – garantendo a tutti gli utenti della strada di non scendere nella giungla priva di ordine dei tracciati urbani ed extraurbani ma assicurando un controllo effettivo da parte dello Stato attraverso le forze dell’ordine che, sì, servono anche a questo.

Ministro Salvini, perché non anche un corso di educazione stradale a scuola?

Non sarebbe il caso di introdurre una cultura della legalità anche a scuola guida? Innanzitutto spiegando ai ragazzi che la cultura del “non me ne frega niente a me non mi acchiappano” è qualcosa che a lungo andare va contro di loro e può provocare danni a loro stessi e alle loro famiglie. Il senso civico passa anche dalla strada e dal volante. Che ne dice, oltre a riformulare le regole, si potrebbe introdurre una educazione stradale anche a scuola, magare in quella superiore o già nell’ultimo anno di quella dell’obbligo e, al contempo, incrementare i controlli, magari anche con nuove e rapide assunzioni qualora l’organico delle forze di polizia attuali non dovesse essere sufficiente?

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