L’espressione “Piove governo ladro!” è una frase ironica che prende in giro la tendenza a dare la colpa al governo per ogni problema. Le teorie sulla sua origine sono diverse e risalgono almeno al 1861, quando il caricaturista Casimiro Teja, direttore del giornale satirico “Il Pasquino” la utilizzò per la prima volta in una vignetta satirica. Tuttavia, è possibile che la storia dietro questa frase risalga al Medioevo o all’antica Roma. In ogni caso, l’origine di questa espressione potrebbe essere legata al sale, un bene molto prezioso nell’antichità (da cui deriva il termine “salario” per indicare la retribuzione economica di un lavoratore).
La prima testimonianza scritta di questa frase è attribuita a Casimiro Teja, che la utilizzò in una vignetta umoristica del 1861 che rappresentava il fallimento di una manifestazione di mazziniani a Torino, rovinata dalla pioggia di quel giorno. Nella vignetta, tre manifestanti si riparavano sotto un ombrello, uno dei quali esclamava la frase divenuta famosa, “accusando” il governo di aver provocato la pioggia per impedire la manifestazione politica. La vignetta di Teja è la prima attestazione scritta di questa frase, ma le sue origini potrebbero essere ancora più antiche e legate al sale.
Piove e governo ladro: il salario romano e il Medioevo
Una delle ipotesi sull’origine medievale di questa frase è legata all’aumento dei dazi sulle merci. Nel Medioevo, i trasportatori di merci, tra cui il prezioso sale, dovevano pagare delle tasse ai funzionari che presidiavano le diverse vie di commercio. Si racconta che i funzionari aspettassero la pioggia per far pagare un dazio maggiore ai trasportatori, sfruttando la proprietà del sale di assorbire l’umidità contenuta nell’aria. Di conseguenza, quando pioveva, il peso dei sacchi di sale trasportati aumentava, e i trasportatori si ritrovavano a pagare tasse più alte ai funzionari per colpa dell’aumento di peso del sale.
Un’altra ipotesi deriva dall’antica Roma, dove il sale era utilizzato come paga per i funzionari dell’esercito e della magistratura. Il valore della paga dipendeva dalla quantità di sale fornito e, quindi, dal suo peso. Se la paga dei soldati e magistrati veniva eseguita durante una giornata di pioggia, il sale aumentava di peso grazie alla sua igroscopia, consentendo al “governo” di pagare meno i suoi funzionari. Secondo altri studiosi invece si tratterebbe di una frase da attribuire e Sant’Agostino da Ippona che l’avrebbe utilizzata in risposta alla diffusa tendenza, nel V secolo dopo Cristo, ad accusare i cristiani di tutto ciò che accadeva nell’Impero.
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