In una scuola media di Santa Maria delle Mole una bambina di 12 anni ha telefonato al 112 per dire ai carabinieri di aver accoltellato un compagno di classe coetaneo, reo di aver informato la professoressa del fatto che lei aveva copiato al compito in classe. I minori sono sempre più violenti. Non solo i minori, quelli che hanno tra 14 e 18 anni ma anche i più piccoli, bambini di 11, 12, 13 anni che di bambini non hanno altro se non l’età anagrafica. Perdono l’innocenza quando commettono, spesso consapevolmente e con premeditazione, atti che provocano ferimento grave o la morte di altre persone. Il ministro Valditara ha dichiarato che sono stati presi e saranno presi provvedimenti per punire la condotta scolastica di questi ragazzini violenti e per proibire lo smartphone ai minori di una certa età. Paolo Crepet ha invitato a prendere provvedimenti simili a quelli presi nel Regno Unito dove lo smartphone è vietato ai minori di 10 anni.
Minori violenti, il problema è davvero solo lo smartphone?
Ma la domanda è: gli atti violenti questi bambini li compiono con lo smartphone? È importante che facciano altro ma occorre dare loro l’idea che se commettono un reato ne consegue la responsabilità di ciò che hanno fatto. Se puoi nuocere puoi essere punito. Per evitare che i minori di 14 anni uccidano e poi siano “affidati alla famiglia” quindi come se non fosse successo niente, è assolutamente indispensabile che il Legislatore, il Governo e chiunque di dovere, ripensi alla soglia di punibilità.
In un Paese civile nessuno deve restare impunito
Potrebbe anche essere giusto infliggere loro una pena ridotta ma un paese civile non permette a dei delinquenti, per quanto giovani possano essere, di assassinare o tentare di assassinare qualcuno lasciandoli impuniti. È giunta l’ora di educare, da tutti punti di vista, compreso quello di istruire i bambini spiegando loro che se si commette un reato si paga una pena, qualunque sia la propria età.
Ancora nessun commento.