Rispetto agli anni precedenti gli incidenti stradali sono in continuo aumento considerando che dopo le limitazioni imposte a causa della pandemia da Covid-19, il 2022 segna l’anno di ripresa della mobilità e, conseguentemente, anche dell’incidentalità stradale. Nel 2022 gli incidenti su strada sono cresciuti del 9,9% rispetto all’anno precedente con 165889 sinistri, 3159 morti e 223475 feriti. La media UE a 27 è di 46 decessi per milione di abitanti contro i 54 dell’Italia, passata dal 13° al 19° posto nella triste graduatoria.
Il 2023 non è iniziato meglio e, secondo i dati del Centro Studi di AutoScout24 pubblicati su Aci-Istat, il problema culturale è uno delle principali cause. Gli italiani giustificano i cattivi comportamenti in strada, ad esempio guidano in stato di ebbrezza perché “si regge bene l’alcol”, oppure si utilizza il cellulare senza auricolari e senza viva voce. A tal proposito è già pronto un nuovo codice della strada che sanzionerà ancora più aspramente coloro che utilizzano i cellulari alla guida o che sono in stato di ebbrezza. Tra le tante giustificazioni è menzionato il dissesto stradale; sembrerebbe che colpevolizzare la cattiva amministrazione per la cattiva manutenzione delle strade, pulisca la coscienza. Vi è poi troppa fretta di andare in ufficio, a scuola, al supermercato, a un appuntamento, o anche semplicemente a trovare un amico. La vita è così frenetica che ci dimentichiamo di rallentare, non solo mentre guidiamo, ma in ogni nostra azione quotidiana. Abbiamo così tante cose da fare, che anche eseguire la più piccola azione come “andare in bagno” viene svolta di fretta.
Una giornata è formata da 24 ore, arrivare con cinque minuti di ritardo a scuola oppure al lavoro, potrà comportare una nota per ritardo, ma sicuramente salverà una o più vite. Tornando al problema della velocità, servono iniziative educative per contrastare in primis “la voglia di correre per il gusto di correre” che può interessare i giovani. È necessario incrementare i controlli sulle persone che utilizzano i cellulari alla guida. Le iniziative educative devono partire dai bambini della primaria, per infondere in loro una cultura della sicurezza stradale, e poi proseguire, con un percorso educativo, fino all’adolescenza.
incidenti stradali, la necessità dell’educazione stradale
L’educazione passa anche attraverso la sensibilizzazione sull’uso di cellulari e social, sul rispetto degli spazi altrui (disabili, corsie dei mezzi pubblici, accesso libero ai marciapiedi per i passeggini, ecc.); sul rispetto dei limiti di velocità sulla prudenza negli attraversamenti, sul rispetto di pedoni, ciclisti e monopattini.
Infine occorrerebbero per gli adulti, campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte a tutti gli utenti della strada affinché i comportamenti siano responsabili.
Incidenti stradali, “quanti morti siamo disposti ad accettare per rispondere al telefono mentre guidiamo?”
C’è da chiedersi “quanti morti sono disposto ad accettare per arrivare cinque minuti prima a un appuntamento, infrangere i limiti di velocità o per rispondere a un messaggio?” Secondo un sondaggio effettuato tra i conducenti, tra le cause degli incidenti c’è la distrazione alla guida (64%), seguita da una mancata osservanza della segnaletica o delle norme di circolazione (18%). La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato con il 38,7%. Elevato è anche il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto. Aumentano le sanzioni per guida sotto effetto di alcool e droghe, diminuiscono invece le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e per mancato uso del casco. Secondo alcuni studi recentemente diffusi dall’Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), la mobilità pedonale, dopo gli anni del Covid e dell’emergenza sanitaria, nel primo semestre del 2022 diminuisce ulteriormente e raggiunge il 19,7%. Questo è dovuto anche allo sviluppo di motocicli elettrici.
incidenti stradali e utenti della strada
La diffusione dell’utilizzo delle due ruote ha favorito inoltre anche la creazione di nuovi servizi di bike sharing, con l’arricchimento del parco con veicoli elettrici. Nonostante però la tendenza a scegliere il motociclo elettrico, l’Italia rimane sempre un Paese con un tasso di motorizzazione tra i più elevati in Europa, con 681 auto ogni 1000 abitanti. Gli incidenti stradali con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 2929 nel 2022, in aumento dai 2101 nel 2021 e 564 nel 2020; le vittime sono state 16; nel 2021 erano 9. I feriti tra conducenti e passeggeri su monopattino sono 2787 (2699 conducenti e 88 passeggeri), mentre i conducenti illesi sono 221. Le biciclette elettriche sono state coinvolte in 1113 sinistri, con 20 vittime e 1.077 feriti. In totale nel 2022 sono stati 17065 gli incidenti con biciclette (elettriche e non) e 2929 quelli con monopattini, che hanno causato complessivamente 221 vittime con 3 pedoni deceduti e 19462 feriti, con 541 pedoni. Nel 2022 il numero di morti per 100mila abitanti risulta più elevato della media nazionale (5,4) in ben 14 regioni, dagli 8,5 della Basilicata ai 5,7 di Umbria e Piemonte. Tuttavia, in linea con la strategia per la sicurezza stradale che pone come obiettivo di dimezzamento delle vittime entro il 2030, il tasso di mortalità è sceso più della media nazionale in Molise, Sicilia, Abruzzo, Campania, Lombardia, Calabria e Liguria.
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