Skip to content

Il giro d’Italia torna con 3 tappe in Campania

Il giro d'Italia sul lungomare di Napoli
Il giro d'Italia sul lungomare di Napoli

Dal 12 al 15 maggio, la Campania tornerà protagonista del Giro d’Italia, con tre tappe. Passando per i Campi Flegrei e Pozzuoli, i ciclisti attraverseranno la faticosa scalata del Sannio fino ad arrivare a Cusano Mutri. Dopo un’assenza di oltre quarant’anni, fino al 2022, il Giro d’Italia toccherà le strade di Bacoli, Monte di Procida ed i Campi Flegrei. A Bacoli sarà prevista una corsa parallela al Giro Rosa, dedicata alle biciclette elettriche con il Giro E-2024. Dalle ore 12:30 alle ore 18:30, sarà vietata la circolazione dei veicoli a motore sui seguenti tratti: Salita Torregaveta, Corso Garibaldi, Piazza XXVII Gennaio, Via Roma fino all’incrocio con via Panoramica e Via Panoramica. Per le strade di Napoli, gli striscioni si colorano di rosa, e nell’aria si respira un’atmosfera festosa. Un mix di emozioni tra entusiasmo e allegria, pronti ad pervadere i 176 ciclisti regalando loro un momento fugace di spensieratezza. Il Giro d’Italia ha permesso al tifoso di riscoprire, attraverso il sudore e la fatica dei corridori, una disciplina degna di ammirazione. I pochi chilometri che le 22 squadre percorreranno tra le strade di Napoli basteranno a dare luce sulle bellezze che la regione ci regala, attraverso i suoi panorami mozzafiato. La nona tappa, con partenza da Avezzano in Abruzzo, arriverà nella città di Napoli durante la giornata del 12 maggio. La città di Avezzano è posizionata in provincia dell’Aquila e costituisce un importante nodo geografico nell’area appenninica dell’Italia centro-meridionale. La città è riuscita a risollevarsi economicamente e moralmente dal terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915, definito tra i maggiori eventi sismici avvenuti nella penisola italiana sia per forza distruttiva sia per numero di vittime umane.

I numeri del giro d’Italia

La centosettesima edizione del Giro d’Italia, quest’anno si svolgerà dal 4 maggio al 26 maggio e sarà divisa in 21 tappe. Alla competizione hanno preso parte 176 ciclisti, e per ogni squadra gareggiano 8 corridori. Con partenza da Venaria Reale in Piemonte e arrivo a Roma per la sesta volta nella storia del Giro d’Italia, i ciclisti gareggeranno per 3.400,8 km. La tappa campana, nel corso del tempo, ha visto gareggiare sulle sue strade tanti ciclisti. Dal 1909 ad oggi, nomi meno noti di ciclisti campani hanno vissuto gli anni della corsa rosa. Non possiamo non menzionare ciclisti come Carmine Saponetti, casertano di Vigne di Sessa Aurunca, che fu il primo campano a vincere una tappa, anzi due, nel 1939. Nel 1941, Saponetti arrivò secondo dopo Fausto Coppi negli assoluti di inseguimento a Milano. Oppure Carmine Bertarelli, il ciclista di Capaccio-Paestum figlio di un capostazione del Nord trasferitosi in Cilento che fu il primo campano iscritto al Giro, ma i tifosi della Corsa Rosa, ricorderanno sicuramente Alfonsina Strada, l’unica ciclista donna ad essere presente nella corsa del 1924 a classificarsi penultima nella tappa di Napoli.

il giro d’Italia e la Campania, il caso Mauso

Il 22 agosto del 1956, la Campania subì una spiacevole ingiustizia ai danni di Giuseppe Mauso il ciclista frattese che partecipò al Giro d’Italia. Le sue vittorie e gli ottimi piazzamenti ottenuti in gare fuori dalla nostra regione, come ad esempio il secondo posto nell’indicativa per i mondiali ad Imola, condussero il Commissario tecnico della nazionale ciclisti Proietti a convocarlo nella formazione della squadra dei dilettanti azzurri per la prova su strada ai Mondiali di ciclismo di Copenaghen in Danimarca. Della squadra facevano parte otto atleti, sei titolari e due riserve: Rino Bagnara, Dino Bruni, Arnaldo Pambianco (successivamente vincitore di un Giro d’Italia), Umberto Peruch, Benito Romagnoli, Diego Ronghini, Fiorenzo Tommasin. Al ciclista campano fu assegnato il ruolo di prima riserva, mentre quello di seconda fu dato a Peruch. Il commissario tecnico giustificò la scelta affermando che il percorso non si adattava a Mauso. La decisione sconvolse il popolo di Frattamaggiore, che protestò, organizzando un movimento popolare. Settemila persone si radunarono nella piazza principale, attuando uno sciopero di massa. La protesta si placò quando le otto società sportive frattesi decisero di ritirarsi all’unanimità dall’attività agonistica. Mauso passò professionista nel 1957 partecipando al Giro d’Italia, gareggiando per la squadra Gripo Bottecchia.

Il giro d’Italia torna a Napoli per il secondo anno consecutivo

L’anno scorso, il Giro d’Italia ha riempito i cuori dei tifosi di meraviglia; sicuramente anche quest’anno, saprà regalarci momenti unici e indelebili. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e della città Metropolitana, afferma:

Il Giro è uno degli eventi sportivi più rilevanti a livello mondiale ma, soprattutto, è un formidabile strumento di promozione del territorio che ha portato, nei due anni precedenti, un grandissimo successo in termini di visibilità internazionale alle nostre incommensurabili bellezze. La straordinaria stagione turistica che Napoli e la sua area metropolitana stanno vivendo è frutto anche di queste azioni che abbiamo messo in campo.”
In realtà, il sindaco si è sbilanciato anche su un altro fronte. “Abbiamo chiesto di ospitare il mondiale di ciclismo su strada” ha detto, entusiasta. Sarebbe un’occasione unica, anche se le sedi sono già state decise fino al 2027 e bisognerà concorrere per il mondiale del 2028.

Leggi anche Il Carnevale in giro per l’Italia, Fano e Ivrea

Articoli correlati

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT