In un contesto internazionale teso, con tensioni che si fanno sentire in Europa e conflitti nel Medio Oriente, sorge la preoccupazione per possibili infiltrazioni di gruppi terroristici in Italia attraverso il confine orientale. Il governo ha mantenuto alta la guardia su questa minaccia fin dall’ottobre scorso. Durante il congresso della Svp a Merano il 4 maggio, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito tale preoccupazione, sottolineando la richiesta dell’Italia di sospendere l’accordo di Schengen con la Slovenia per tale motivo.
Ripristino dei Controlli al Confine
Il 21 ottobre 2023 sono stati ripristinati i controlli al confine tra Italia e Slovenia in risposta a questa minaccia. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha precisato che si tratta di una misura temporanea. Questo confine rappresenta un punto d’ingresso per i migranti provenienti dalla rotta balcanica, molti dei quali sono lasciati dai trafficanti vicino ai due Stati. Il timore è che tra di loro possano nascondersi terroristi legati alla jihad e all’Isis. A gennaio, i controlli sono stati estesi per altri 5 mesi a causa della persistente minaccia di infiltrazioni terroristiche tra i migranti irregolari. Questi controlli hanno anche contribuito a scoraggiare l’immigrazione clandestina. Secondo il ministero dell’Interno, nei primi 5 mesi di verifica sono stati individuati 2.200 migranti irregolari, di cui più di 1.330 sono stati respinti e 118 persone sono state arrestate, di cui 65 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Prospettive sul Ripristino del trattato di Schengen
Recentemente, il ministro dell’Interno ha dichiarato che stanno collaborando con Slovenia e Croazia per rafforzare il controllo della frontiera esterna con la Bosnia, e che la libera circolazione verrà ripristinata non appena possibile. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo a una possibile proroga della sospensione di Schengen. La senatrice Tatjana Rojc ha avvertito che il ripristino dei confini potrebbe portare indietro l’Europa e causare problemi al Friuli Venezia Giulia senza garantire una maggiore sicurezza. La collega di partito Sara Vito ha sottolineato che i controlli ai confini non stanno ottenendo i risultati sperati, e che l’unione e la collaborazione sono possibili senza dover ripristinare i confini.
Leggi anche Gli elefanti sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio