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Record di casi Dengue in Brasile, allerta in Europa

Zanzara Dengue

Record di casi di Dengue in Brasile, in poco più di tre mesi si sono registrati 1.889.206 casi collegati al virus Dengue. Diversi anni fa il Brasile ha registrato numeri simili, ma l’anno peggiore è stato il 2023 con 1.658.816 infetti. La Dengue è causata da 4 virus simili tra loro, Den-1, Den-2, Den-3, Den-4, ed è trasmessa agli umani dalle punture di zanzare infette, a loro volta infettate da punture date ad umani infetti. Il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, la zanzara della così detta febbre gialla e casi simili sono stati registrati anche dal virus infetto dalla zanzara Aedes albopictus, la famosa zanzara tigre. La Dengue si sviluppa principalmente in stagioni abbondanti di piogge e si trova in zone tropicali e subtropicali come Africa, Cina, India, America Latina e centrale, Australia e altri paesi del Medio Oriente. I sintomi sono febbre alta per 5-6 giorni, mal di testa, dolori oculari, muscolari e forti dolori alle articolazioni, nausea e vomito. Nei casi più gravi si sono riscontrate irritazioni cutanee, febbre emorragica, che possono causare collassi ed in casi eccezionali addirittura la morte.

La prevenzione contro la Dengue

La prevenzione va fatta con l’uso di repellenti per zanzare, zanzariere e tende, ed eliminando i ristagni di acqua nelle vicinanze delle abitazioni. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato l’utilizzo e la commercializzazione di Qdenga (Takeda), un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia da Dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus. Considerato che la fascia di età maggiormente colpita sono i bambini dai 10 ai 14 anni, il vicepresidente della Società Brasiliana di Immunizzazioni, Renato Kfouri, ha dichiarato: “C’è un problema di percezione del rischio che i bambini possano non essere così colpiti dalla malattia. C’è anche un problema logistico, si tratta di una fascia di età molto ristretta, con le dosi che arrivano a blocchi”. Preoccupanti sono i casi infetti anche dalla zanzara tigre, uno degli insetti maggiormente invasivi. Questa specie si è diffusa a livello globale attraverso la deposizione delle sue uova in importazioni ed esportazioni di piante e pneumatici usati. L’aspetto di questa zanzara è caratteristico: il corpo è nero a bande trasversali bianche, presenti sia sull’addome che sulle zampe, mentre sul dorso è presente una tipica striscia bianca longitudinale. Uno studio condotto in alcune Regioni dell’Italia settentrionale ha mostrato un aumento delle femmine adulte nel periodo compreso tra maggio e settembre. Nelle Regioni centrali i picchi di abbondanza si rilevano in giugno-luglio e in settembre-ottobre, è una zanzara che si adatta facilmente al freddo resistendo anche ad inverni rigidi. In Italia così come in molti paesi del mondo, la zanzara è considerata fastidiosa per le sue punture, ma potrebbe comportare un serio problema sanitario per l’uomo, in quanto è molto abile a trasmettere virus molto gravi come i virus della Dengue, chikungunya e febbre gialla. Il Prof. Fabrizio Ernesto Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano, afferma che la prevenzione principale va effettuata sul controllo delle zanzare, da parte delle istituzioni e dei singoli comuni.

In Italia nel 2023 si sono registrati 300 casi importati e 80 autoctoni derivanti da focolai di persone infette che a loro volta hanno infettato le persone vicine. La patologia nella maggioranza dei casi è asintomatica, e da qui la difficoltà di controllarla; i casi clinici in genere si risolvono dopo un periodo di febbre elevata, forti dolori muscolari, rash cutanei, vomito. Una quota limitata di casi determina la forma emorragica che può determinare shock e rischio di vita, specialmente se il soggetto subisce una seconda infezione. Purtroppo la protezione determinata dalla malattia riguarda solo il tipo di virus contratto, quindi in caso di reinfezione con uno degli altri quattro tipi, la patologia può svilupparsi in modo grave. Le autorità sanitarie devono controllare gli arrivi delle navi e degli aerei da zone a rischio per evitare che la zanzara Aedes aegypti colonizzi anche l’Europa, poiché è la specie che ha la maggior capacità di trasmettere la malattia. Informare i cittadini che arrivano da zone a rischio che in caso di insorgenza di sintomi dubbi si rivolgano al medico per una diagnosi che si esegue tramite un prelievo di sangue. A livello dei comuni, eseguire da aprile a settembre ogni mese trattamenti di disinfestazione adulticida e larvicida per evitare lo sviluppo delle zanzare. Purtroppo la zanzara tigre, molto presente in Italia, seppur con minore efficacia rispetto alla Aedes aegypti, può trasmettere la malattia. È importante sfalciare le zone incolte ed evitare il ristagno di acqua. Questa è una responsabilità anche di tutti i cittadini, ad esempio è rischioso l’acqua stagnante di un sottovaso sul balcone, anche in una zona urbana.

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