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Incidente al Ponte di Baltimora, analogie e cause

Il Ponte di Baltimora
Il Ponte di Baltimora

Una parte del ponte di Francis Scott Key a Baltimora, noto anche come Key Bridge, è crollata nella notte del 26 marzo, dopo essere stata colpita da una nave da carico. Il ponte fu costruito nel 1972 e venne aperto al pubblico nell’anno successivo, prendendo il nome dall’autore dell’inno nazionale “Star Spangled Banner”, Francis Scott Key. Il Key Bridge, lungo 2,5 km, attraversava il fiume Patapsco e, secondo le stime, trasportava all’anno 12 milioni di veicoli.

Causa e Conseguenze dell’Incidente al Ponte di Baltimora

Secondo la ricostruzione dell’incidente, la nave da carico Dali ha urtato contro il pilone portante del ponte provocando, prima un incendio sulla nave stessa e successivamente il crollo del ponte. Non è chiaro quante persone siano state coinvolte nell’incidente, ma è certo che l’ingente quantità di gasolio disperso nelle acque del fiume potrebbe causare gravi danni all’ecosistema. Il commissario di polizia di Baltimora, Richard Worley, afferma che l’incidente non è stato intenzionale e che i vigili del fuoco stanno cercando eventuali dispersi in acqua. I soccorritori parlavano inizialmente di 7 persone disperse, cadute in acqua subito dopo il crollo del ponte, ma il numero dei feriti è salito a 20 e potrebbe ancora aumentare. Una persona in gravi condizioni è stata recuperata, mentre l’equipaggio della nave è uscito illeso. James Wallace, capo dei vigili, afferma: “Uno dei fattori sfavorevoli è la bassa temperatura dell’acqua, l’altro è la forte corrente. Il dipartimento ha utilizzato il sonar per rilevare i veicoli caduti in acqua; al momento non sappiamo esattamente quanti veicoli siano coinvolti nell’incidente.” Il governatore del Maryland, Wes Moore, ha dichiarato: “Abbiamo messo in piedi un team composto da varie agenzie per far arrivare rapidamente risorse federali fornite dall’amministrazione Biden, mentre continuiamo a restare in contatto con i soccorsi e a valutare e rispondere a questa tragedia.”

Incidente Precedente e Somiglianze strutturali con il Ponte sullo Stretto di Messina

La nave Dali era già stata coinvolta in un precedente incidente nel 2016 ad Anversa, in Belgio. Secondo quanto riportato dall’archivio degli incidenti marittimi Shipwrecklog, la prua della nave urtò il lato della banchina mentre usciva dal porto. Il danno fu maggiore per lo scafo della nave, ma fortunatamente all’epoca non ci furono feriti o vittime. L’incidente sul ponte di Baltimora ci fa pensare al Ponte sullo Stretto di Messina. Molte sono le somiglianze tra i due ponti, tra le quali si nota: – la lunghezza di 3,6 km per il Ponte sullo Stretto e di 2,5 km per il Key Bridge; – l’altezza, anche se il ponte sullo Stretto avrà un’altezza maggiore, l’ex ponte di Baltimora era alto 55 metri e il prossimo ponte a Messina avrà un’altezza di 65 metri. I due ponti hanno similitudini anche per quanto riguarda le loro funzioni; – Il Ponte di Baltimora, come già accennato in precedenza, conta il transito di 12 milioni di veicoli, con 30 mila quotidiani. – Il ponte di Messina avrà la stessa funzione di far transitare sia auto sia per un veloce scambio commerciale.

Come Possiamo Proteggere i Ponti da Incidenti Simili

Considerato che il ponte siciliano avrà un’altezza di 76 metri, 6 metri più alto di quello sui Dardanelli, inaugurato qualche mese fa, ma con il massimo carico di auto nelle 6 corsie e due treni merci da 400m, l’impalcato si abbasserebbe a 65,41 metri per una larghezza di almeno 600 metri tra le due coste. Questa sembrerebbe non bastare considerando che le portacontainer più grandi sono alte 75-76 metri e anche se in navigazione affondano di 8-9 m, per il principio di Archimede, emergono sempre di 65 m. Ergo, considerate le similitudini tra i due ponti e considerata l’altezza che avrà il prossimo ponte sullo stretto, sorge spontanea una domanda: Potrebbe essere il caso di progettare il ponte con una altezza adeguata.

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