Le Idi di Marzo, il 15 marzo, erano un giorno importante nel calendario romano, segnato da diverse festività religiose e scadenze finanziarie. Ma è soprattutto la data dell’assassinio di Giulio Cesare nel 44 a.C. che ha reso questo giorno famoso e indelebile nella memoria collettiva.
Le Idi di Marzo nell’antica Roma
Nel calendario romano, le Idi cadevano il settimo giorno prima delle None (il 7° giorno) di ogni mese. Erano dedicate a diverse divinità, tra cui Marte, dio della guerra, e Giuturna, ninfa delle fonti. Durante le Idi si celebravano diverse festività, tra cui i “Liberalia”, in onore di Libero, dio del vino e della fertilità, e gli “Equirria”, dedicati a Marte e alle corse dei cavalli. Inoltre, le Idi erano una scadenza importante per il pagamento dei debiti e la riscossione degli interessi.
L’assassinio di Giulio Cesare
Il 15 marzo del 44 a.C., Giulio Cesare, dittatore a vita della Repubblica Romana, venne assassinato da un gruppo di senatori guidati da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino. I congiurati temevano che Cesare stesse diventando un tiranno e volessero restaurare la Repubblica. Cesare fu pugnalato a morte durante una seduta del Senato. La sua morte scatenò una guerra civile che portò alla fine della Repubblica Romana e all’ascesa di Ottaviano, che divenne il primo imperatore romano.
L’eredità delle Idi di Marzo
Le Idi di Marzo hanno avuto un impatto significativo sulla storia romana e occidentale. La morte di Cesare ha segnato la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era. L’evento ha ispirato innumerevoli opere d’arte, letteratura e teatro, tra cui il dramma di Shakespeare “Giulio Cesare”. Le Idi di Marzo continuano a essere ricordate come un giorno di grande importanza storica e politica. La data rappresenta un momento di svolta nella storia romana, un momento in cui la Repubblica Romana è stata trasformata in un impero.
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