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L’Aquila capitale italiana della cultura 2026

L'Aquila capitale della cultura 2026 - il sindaco Pierluigi Biondi e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
L'Aquila capitale della cultura 2026 - il sindaco Pierluigi Biondi e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Questa mattina alle 11:15, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, si è svolta la proclamazione della città vincitrice del titolo di Capitale italiana della cultura 2026. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il Presidente della Giuria, Davide Maria Desario, hanno annunciato la vincitrice: l’Aquila. La città dell’Aquila ha convinto la commissione con il suo dossier intitolato “L’Aquila città Multiverso”, nel quale ha presentato un programma molto vasto con l’obiettivo di concepire una città composta da molte realtà parallele, che contemporaneamente sono parte integrante della stessa città eppure diverse.

Il Progetto di L’Aquila: Multiculturalità e Rinascita

L’Aquila pone l’accento sulla multiculturalità, poiché la città è stata crocevia di passaggi e influenze culturali lungo la strada che collegava Firenze alla città del Regno di Napoli, unendo uomini e idee. Promuove la multidisciplinarità attraverso l’arte, la scienza e la tecnologia, e riflette sulla multitemporalità, poiché la sua storia ha modellato un ambiente unico. L’Aquila si impegna anche per la multiriproducibilità, promuovendo l’innovazione e la collaborazione per rispondere alle esigenze dei cittadini, in particolare dei giovani, e per la multinaturalità, data non solo dalla sua immersione nella natura, ma anche dal continuo movimento degli abitanti tra lo spazio urbano e quello naturale.

Per la città dell’Aquila, vincere il titolo di Capitale italiana della cultura 2026 rappresenta una rinascita, specialmente dopo il terremoto del 6 agosto 2009. Questo evento ha devastato il capoluogo abruzzese, trasformandolo non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche umano, cambiando l’anima e la vita dei suoi abitanti che non si sono mai arresi. Oggi, L’Aquila ha l’opportunità di rinascere attraverso la cultura, promuovendo l’aggregazione e il senso di appartenenza.

Il Futuro dell’Aquila: Restauro e Collaborazione

Con il titolo di Capitale italiana della cultura 2026, L’Aquila potrà realizzare progetti di restauro di chiese, monumenti e musei, oltre a organizzare numerose manifestazioni culturali di portata internazionale, come rassegne teatrali, musicali e letterarie. Come affermò il sottosegretario ai Beni Culturali Gianluca Vacca in un’intervista precedente:

Abbiamo il dovere della memoria, ma abbiamo anche il dovere di guardare avanti, di fare, di agire, anche attraverso la cultura, che da sempre è in grado di liberare energie straordinarie.

L’Aquila collaborerà con le città vincitrici del titolo di Capitale italiana della cultura per gli anni 2024 e 2025, rispettivamente Pesaro e Agrigento. Le città che hanno raggiunto la finale sono:

  • Agnone con il dossier “Fuoco, dentro. Margine al centro”.
  • Alba con il dossier “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”.
  • Gaeta con il dossier “Blu, il Clima della Cultura”.
  • Latina con il dossier “Latina bonum facere”.
  • Lucera con il dossier “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”.
  • Maratea con il dossier “Maratea 2026: Il futuro parte da un viaggio millenario”.
  • Rimini con il dossier “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”.
  • Treviso con il dossier “I sensi della cultura”.
  • Unione dei comuni Valdichiana senese con il dossier “Valdichiana 2026, seme d’Italia”.

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