Dopo il rogo del 12 luglio, causato da un clochard la “Venere degli stracci”, dopo quasi un anno di attesa, verrà inaugurata il 6 Marzo in Piazza Municipio a Napoli dove resterà per ben 3 mesi. La statua è stata donata dall’artista, pittore e scultore italiano, Michelangelo Olivero Pistoletto – considerato protagonista della corrente dell’arte povera – al Comune di Napoli. Inizialmente la statua fu concessa in comodato presso il Castello di Rivoli, oggi Museo d’Arte Contemporanea, e l’installazione, raffigurava Venere insieme a una pila disparata di vestiti. L’installazione fu pensata dall’artista neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, il quale realizzò l’opera con la tecnica dell’assemblaggio e dell’accostamento di forme e realtà in contrasto tra loro, riunendo così il disordine della vita moderna con la linearità dell’arte.
la Venere degli Stracci, il significato dell’opera
Un’opera sicuramente provocatoria considerato che gli stracci fanno pensare a materiali poveri per eccellenza. La Venere dà le spalle al visitatore e guarda la pila di abiti amplificando ancora di più il disordine contemporaneo e la perfezione della scultura. L’opera di Pistoletto è realizzata in cemento e non in marmo marcando una critica alla società basata oramai sul consumismo. La statua invita alla riflessione, segno di provocazione anche alla politica, considerato che viviamo in un’epoca in cui la povertà è aumentata del 70% e dove la maggior parte della popolazione vive in maniera disagiata. Negli stracci vi è il volto dei migranti, dei rifugiati, degli esclusi. La Venere degli stracci resterà a Napoli e l’amministrazione comunale deciderà dopo l’estate la sua collocazione definitiva.
Leggi anche Scoperta una tomba in Piazza San Marco a Venezia