Skip to content

La contesa dell’autonomia differenziata

De Luca e Meloni
De Luca e Meloni

La proposta di Calderoli è stata molto criticata soprattutto dagli economisti e sociologi in quanto aumenterebbe la differenza sociale nel nostro paese. Non solo apporterebbe maggiori possibilità alle regioni del Nord di avere accessibilità ai finanziamenti, mentre ne diminuirebbe la possibilità di averne al Sud, ma creerebbe anche un maggiore problema nel sistema scolastico, attuando programmi diversi a livello regionale, sistemi di reclutamento territoriale e funzionamenti differenziati. A quanto pare, più che una legge sull’autonomia differenziata, servirebbe una legge sulla cooperazione e sulla collegialità, per far capire che non esistono confini tra territori e che viviamo tutti sotto lo stesso cielo.

autonomia differenziata, le preoccupazioni sulle materie da attribuire agli enti infrastatali

L’istruzione è un argomento molto trattato e fa nascere molti dibattiti tra i politici. In effetti, nella scuola già esiste una differenziazione ingiusta delle risorse educative pubbliche, non solo tra le regioni, ma anche all’interno delle stesse regioni e città. Ma a preoccupare non è solo l’istruzione, ma anche la sanità, la produzione di energia e la tutela dell’ambiente, che sono a rischio. Per tutti questi motivi, continua la pressione e la Campania fa sentire le sue ragioni. Il presidente della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, boccia il progetto di riforma istituzionale voluto dal Governo. L’analisi che propone Oricchio è valida sulle basi di quanto afferma: “È impensabile che la soluzione dei problemi connessi alla corretta gestione delle risorse pubbliche e alla correzione degli squilibri territoriali possa venire da un’operazione di ingegneria istituzionale quale è quella dell’autonomia differenziata, il cui disegno di legge è stato da poco approvato dal Senato della Repubblica”. E ancora continua: “Una maggiore autonomia delle regioni sarebbe in grado di migliorare la competizione e l’efficienza di tutte le amministrazioni locali e troverebbe fondamento nel cosiddetto ‘residuo fiscale’. Si tratta di un’affermazione che non può essere condivisa, in quanto il sistema fiscale italiano è espressione di una geografia che non coincide con la geografia economica del nostro Paese, dove, a causa delle diseguaglianze di partenza, intere zone, in violazione dei principi sanciti dall’art. 3 della Costituzione, sarebbero condannate a restare senza risorse, a meno che non si provvederà a individuare in via perequativa e aggiuntiva maggiori dotazioni finanziarie, per assicurare i medesimi livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti Lep, dove per assicurare deve però intendersi finanziare e non solo individuare”. Il Presidente Oricchio associa la riforma alla “volontà egoistica dei ricchi”. Questo porterà, come detto in precedenza, a una rottura nello stato italiano, e per questo il presidente invita a restare in difensiva nei confronti di forze politiche minatorie. Dinanzi a queste parole, Vincenzo De Luca interviene al convegno appoggiando il Presidente Oricchio. In riferimento all’istruzione, De Luca afferma:

Nell’epoca del cammino della legge sull’autonomia differenziata dico ai giovani che devono combattere, altrimenti dovranno fare il loro trolley e andare a lavorare e vivere altrove, neanche più in Lombardia o Emilia ma in altri paesi d’Europa o del mondo, già negli ultimi dieci anni abbiamo perduto 600 mila giovani del Sud. Se va avanti il progetto di autonomia differenziata il destino di un’intera generazione è solo quello di emigrare.

Leggi anche Scontro De Luca Meloni su autonomia differenziata

Articoli correlati

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT