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Protesta agricoltori, dal salernitano all’Europa

protesta agricoltori
protesta agricoltori

La protesta degli agricoltori continua e il sindaco di Laureana di Borrello in quanto agricoltore parla delle loro motivazioni:

Questo è un grido di allerme, ci dobbiamo rendere conto che l’agricoltura è uno dei pilastri importanti su cui si basa l’economia, non possiamo abbandonare l’economia. Non possiamo subire una concorrenza sleale perché il mondo agricolo è un mondo di altissima qualità che deve rispettare delle norme severe. I nostri agricoltori sono costretti a fare una lotta continua verso i mulini a vento, e non riuscire a proteggere il prodotto di qualità. Tutti i colleghi sosterranno questa battaglia, questo grido di allarme.

protesta agricoltori, scontro con Coldiretti

Anche a Salerno è iniziata la protesta, ben 100 trattori hanno invaso le strade, ma è scontro. Anche se per la stessa causa, gli agricoltori non vogliono al loro fianco la Coldiretti, che non ammette il loro modo di fare protesta. Il presidente di Coldiretti Salerno, Ettore Bellelli ha dichiarato:

Le proteste degli agricoltori sono lecite ma bloccare Salerno con i trattori non è un metodo che condivido”. Il Presidente di Coldiretti Salerno continua. I risultati si raggiungono dimostrando capacità di dialogo con Regione, enti locali, Presidenza del Consiglio, Ministro all’Agricoltura e Unione Europea, indipendentemente dal colore politico di chi siede nei Palazzi. Le richieste avanzate oggi da questi movimenti sono, in realtà, le battaglie alle quali stiamo già garantendo soluzioni. Già il prossimo 26 febbraio saremo a Bruxelles assieme a migliaia di agricoltori a chiedere una profonda revisione della PAC che guardi più alla produzione che al cieco ambientalismo che relegherebbe gli agricoltori a custodi della natura più che imprenditori che devono produrre cibo. Torneremo a manifestare contro il falso made in Italy, purtroppo sempre sotto attacco dall’industria che vuole speculare sulla buona fede dei consumatori a scapito dei produttori.

protesta agricoltori, la posizione di Confagricoltura e l’Europa

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti al Corriere della Sera ha spiegato le critiche fatte alla politica agricola europea dichiarando:

Gli incentivi sono la metà di quelli di venti anni fa. Si aggiungono costi e regole del lavoro non equiparabili, crisi degli accordi multilaterali, aumento del costo del denaro. Le aziende agricole non ce la fanno più.

ha concluso Giansanti, puntando il dito anche contro la pandemia e la guerra in Ucraina. Gli agricoltori Italiani non sono i soli a protestare, anche in Belgio i trattori sono scesi in strada causando disagi al traffico. In Spagna invece i coltivatori sono in strada per il settimo giorno di fila contro l’aumento dei costi di produzione, causati dalla politica comune europea e dalla siccità che ha colpito il Paese. Motivi diversi ma disagi simili in Moldova, dove i trattori hanno intasato la principale autostrada per la Romania chiedendo sussidi al governo su carburante e sementi. In Polonia invece gli agricoltori sono arrabbiati con il governo contro la concorrenza dei prodotti ucraini, a cui l’Ue ha aperto le porte eliminando i dazi all’importazione.

Leggi anche Protesta agricoltori, il 15 febbraio saranno in 20 mila

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