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Storia e attualità del carnevale

Storia e attualità del carnevale
Storia e attualità del carnevale

Il carnevale è una delle festività mobili nel calendario gregoriano. Si tratta di una festa che cade 47 giorni prima della Pasqua. Dal punto di vista storico possiamo affermare che il carnevale abbia assunto la sua importanza, e forse anche il suo nome, durante il medioevo. Quando inizia il tempo di quaresima si ricorda il periodo di 40 giorni durante i quali Gesù dovette vagare nel deserto resistendo alle tentazioni. Il carnevale è proprio il periodo che precede la quaresima. Solitamente gli eccessi carnevalizi hanno inizio a partire dal giovedì che precede il mercoledì della quaresima, quindi il giovedì grasso e terminano il martedì precedente la quaresima, ovvero il martedì grasso. In gergo popolare spesso ci si riferisce al martedì grasso come al giorno di carnevale.

il carnevale, etimologia e significato

L’etimologia della parola ha avuto una genesi più volte discussa da storici e linguisti. Una delle teorie più accreditate è che si tratti di una contrazione di una espressione latina carne levamen ovvero togliere la carne. Durante il periodo della quaresima infatti, per coloro che professavano la religione cristiana era vietato mangiare la carne. I festeggiamenti attraevano nel Medioevo tutti i ceti sociali delle varie città. Il carnevale più antico nella penisola è quello di Venezia ma ve ne sono molti altri altrettanto noti. Si può pensare a quello di Viareggio, di Cento, di Ivrea fino a quelli pugliesi di Putignano e Mesagne.

il carnevale, dal Medioevo a oggi, Venezia ma non solo

Nel Medioevo il carnevale e la presenza delle maschere indicavano la possibilità, per chiunque, di rendersi indipendente, per quel periodo dalla propria classe sociale. La società medievale era fortemente gerarchizzata. Proviamo a pensare alla struttura stessa delle città. I palazzi del potere erano al centro, davano spesso sulla piazza principale, ma le famiglie altolocate avevano le loro dimore in prossimità di tali palazzi proprio per sottolineare il fatto che anche fisicamente erano vicini al potere. Era lo stesso per i luoghi di incontro. È famoso il caso di Venezia, ma ogni città italiana, nel medioevo e nell’epoca moderna, viveva una stratificazione simile. Il periodo del carnevale invece accomunava tutti. Grazie alle maschere non era più possibile identificare il ricco e il povero, il pescatore e il politico, il contadino e il proprietario terriero. Ci si rendeva indistinguibili. Questa era un po’ l’euforia carnevalesca.

le maschere di carnevale

Con il passare dei secoli ogni regione ha dato vita a proprie maschere, usanze, tradizioni e prodotti tipici. Questo a testimonianza della forte connotazione identitaria rispetto al territorio. In Veneto ad esempio è nata la maschera di Colombina, in Piemonte quella di Gianduia, in Toscana Stenterello, in Lombardia Arlecchino, nel Lazio Rugantino, in Campania Pulcinella e in Puglia Farinella, in Sicilia Peppe Nappa.

i dolci

Anche dal punto di vista culinario non manca la grandissima varietà di alimenti. In Campania ad esempio si usano le lasagne, le braciole, la pastiera di grano, il migliaccio e il sanguinaccio prodotto senza sangue. In Veneto non si può rinunciare a fritole e castagnole. In Toscana la schiacciata alla fiorentina e le frittelle di riso. In Puglia vi sono le cartiddate, la pasta fritta con mosto, i bocconotti e i cannelloni salentini.

cos’è il carnevale

Ma cosa rappresenta il carnevale? Come abbiamo visto c’è una grande voglia di essere per un giorno o per un periodo dell’anno, fuori dagli schemi. Il momento del carnevale mette gioia a grandi e piccini. È, ed era, un momento di trasgressione, un momento durante il quale è lecito esagerare con il cibo e con la socialità. Un momento che esprimeva la voglia di vivere e di fare qualcosa che altrimenti sarebbe stato considerato illecito o comunque inopportuno. Questo è il carnevale del XXI secolo, probabilmente ancora legato, per molti aspetti, alla tradizione sia dal punto di vista culinario che espressivo.

carnevale, la spesa degli italiani

Gli italiani spenderanno più di 700 milioni di euro a tavola e oltre un miliardo per concedersi una piccola vacanza nei luoghi del carnevale. Vi sono numerose piazze nelle quali è necessario prenotare la propria presenza il martedì grasso già alcuni mesi prima. A Milano il carnevale ambrosiano dura 4 giorni. Nel mondo vi sono numerose tradizioni, ad esempio a Dunkerque si fa il lancio delle aringhe. Nel mondo è famoso il carnevale di Rio, ma ve ne sono tantissimi sparsi per il globo. Anche dal punto di vista economico, quindi, il carnevale rappresenta un momento di euforia sia in Italia che all’estero.

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