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L’arte su prescrizione, un modo di curare i disagi del XXI secolo

arte su prescrizione
arte su prescrizione

Che cos’è l’art on prescription? Tradotto in italiano significa “Arte su ricetta medica” ed è una forma di cura alternativa, che può accostarsi (talvolta persino sostituirsi) alle terapie tradizionali. Gli effetti benefici sono dimostrati, e anche i risparmi in termini di spesa sanitaria.

l’arte su prescrizione, le caratteristiche e le indicazioni

Già da vent’anni il Regno Unito adotta il programma Arti su Prescrizione come programma di prevenzione e promozione sulla salute. Le persone che necessitano di un sostegno psicosociale, come prevenzione per la propria salute, oppure che soffrono di solitudine o depressione, vengono   indirizzate attraverso una ricetta sociale a un link-worker (operatore di collegamento) che mette in contatto i pazienti con le attività della comunità, suggerendo ad esempio programmi di attività fisica, lettura o arte.

arte su prescrizione, i risultati e le soluzioni sociali

Gli studi dell’OMS, hanno dimostrato che pazienti come bambini con bassa autostima e anziani che risultano soggetti a demenza senile, attraverso l’art on prescription hanno avuto netti miglioramenti. Il primo esempio, l’AoP Stockport è stato lanciato nel 1994: persone con ansia o depressione lieve o moderata hanno avuto la possibilità di partecipare a diverse attività creative con l’obiettivo di aumentare il loro benessere mentale. In Svezia, ad esempio, l’assistenza sanitaria di base offriva già servizi di indirizzamento a corsi sulla gestione dello stress, yoga e attività fisica su prescrizione medica prima dell’introduzione dei programmi di AoP. I due terzi delle ragioni per cui i cittadini si recano dal medico, secondo quanto riscontrato da Fancourt, sono “non mediche”. Solitudine, depressione, patologie cliniche lievi che sono curate dai medici di base con medicinali e integratori. Tali interventi, il più delle volte, non arrivano a risolvere il problema. La strada alternativa alla medicina – ormai in uso da anni in Gran Bretagna – è la “social prescription”. Il medico invita il paziente a rivolgersi a un “link worker”, il quale indirizza il paziente all’attività giusta per lui. In questo modo aumentano la vitalità e la gioia di vivere, ma non solo.

arte su prescrizione, i risultati incoraggianti all’estero

Studi internazionali hanno documentato effetti positivi sul benessere e la salute mentale di coloro che hanno preso parte ai programmi di AoP, in relazione a diversi parametri: aumento dei livelli di energia, miglioramento delle relazioni sociali e delle proprie competenze, aumento dell’autostima, miglioramento della motivazione e della comprensione dei propri bisogni. A beneficiarne sono sempre più di frequente anche le persone che prestano le proprie cure ad altri, per motivi professionali o familiari, soprattutto nei casi in cui i caregiver sono esposti a grandi carichi emotivi e a volte a fonte di esaurimento. Il report dell’OMS inserisce il ventennale programma inglese di attività di cultura su prescrizione tra i casi studio di maggior interesse rispetto alla relazione virtuosa tra cultura e salute. Vi sono prove crescenti del fatto che i programmi di AoP agiscano come fattore di stimolo per una maggiore partecipazione culturale. Nella stessa direzione il report “Social Prescribing Roundtable, November 2019”, pubblicato dal Royal Australian College of General Practitioners e dal Consumers Health Forum of Australia, fornisce un’ulteriore conferma del fatto che la prescrizione sociale rappresenti una preziosa opzione aggiuntiva alla gamma delle alternative sanitarie disponibili. Gli aspetti sociali, economici e ambientali possono influire sulla salute e il benessere delle persone, e anzi non così raramente diventano la motivazione principale per cui le persone si rivolgono ai servizi sanitari di base.

arte su prescrizione, perché non promuoverla anche in Italia?

Nel nostro paese si sta affermando questo tipo di programma, ma ancora a rilento. La Toscana, offre numerose iniziative alle persone con demenza e ai loro caregiver. L’Emilia-Romagna, per iniziativa di ATER Fondazione, ha varato da pochi mesi un progetto per la salute dei più piccoli che si chiama Sciroppo di Teatro, e che mette insieme 153 pediatri di base, 236 farmacie, e una rete di 36 teatri e di compagnie specializzate nel teatro per bambini e ragazzi. L’Emilia Romagna, ha scelto di investire controcorrente nella cultura delle nuove generazioni partendo dai più piccoli, che hanno sofferto la pandemia Covid-19 e rischiano di essere le sue principali vittime sociali. Il confronto fra i livelli di soddisfazione per la vita in generale delle persone con una vita culturale vivace e quelli delle persone in condizioni di esclusione, mette in luce una differenza di oltre dieci punti percentuali a vantaggio delle prime. Oltre a migliorare l’umore e la soddisfazione per la vita, l’arte prescritta dal medico sarebbe anche un modo per dare ossigeno al settore culturale. Il progetto riesce a connettere le persone e a riunirle come parte della società con l’obiettivo di creare uno spazio che inviti tutti a sperimentare e creare arte.

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