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Sinner, Mattarella, Meloni e il tennis

Jannik Sinner e il presidente Sergio Mattarella
Jannik Sinner e il presidente Sergio Mattarella

Come si immaginava il tennista Jannik Sinner ha detto no a Sanremo.
Durante una conferenza stampa al Feder Tennis di Roma ha dichiarato:

Farò il tifo da casa. È un evento bello ma dopo questi giorni guardo in avanti e quando dovrei andare a Sanremo sono già a lavorare. Non andrò a Sanremo.

Jannik Sinner incontra Giorgia Meloni

Così il vincitore degli Australian Open mette a tacere le voci di corridoio sulla sua presunta presenza al Festival Di Sanremo, un invito declinato con classe, ma che ha suscitato molte polemiche. Accusato di essere stato freddo, di non essere empatico con il pubblico italiano, Sinner non si scompone dinanzi a queste accuse. Rientrato in Italia il campione non fa in tempo a rilassarsi che il suo calendario è già ricco di impegni. Dopo aver incontrato a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, l’onorevole Giorgia Meloni, Jannik Sinner ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Durante il suo incontro con la presidente del consiglio, durato circa mezz’ora, il campione ha potuto rivedere le immagini del suo trionfo e commentarle con lei, tra foto e abbracci. La Meloni afferma: “Sei l’Italia che ci piace”.

Sinner e Mattarella

Dopo l’incontro con la Presidente del Consiglio, Sinner insieme alla Nazionale di tennis che ha vinto la Coppa Davis 2023 lo scorso 1 Febbraio, ha incontrato, al Quirinale, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha accolto la squadra italiana stringendo la mano ai componenti e al ministro dello Sport Andrea Abodi, al presidente dell Fit Angelo Binaghi, al presidente del Coni Giovanni Malagò. Prima di cedere la parola a Sinner, il Capo dello Stato ha affermato:

Benvenuti, è un vero piacere accogliervi al Quirinale, complimenti e grazie, a tutti. 47 anni sono stati un lungo periodo ma non è solo questo il motivo per cui vi ringrazio, a nome di tutti gli italiani, ma per lo spirito di squadra, la coesione, una normalità e semplicità di comportamento che ha espresso un grande valore umano.

e poi ancora

È straordinario e ammirevole lo spirito di squadra che si è visto in quei giorni. Per la capacità preziosa di trasmettere serenità anche nei momento difficili. Dal 26 novembre sono passati già dei mesi ma non si è attenuato l’entusiasmo dei cittadini, crescenti. Anche io ho seguito le partite

Ma i riflettori sono tutti puntati su Sinner che rivolgendosi a Mattarella ha dichiarato:

Signor Presidente per noi è un onore essere qua, parlo anche a nome di tutta la squadra. Portare un successo dopo 47 anni rappresenta una squadra che ha fatto tanti sacrifici e con tanta voglia di vincere. Siamo tutti ragazzi normali, ognuno ha le sue caratteristiche e siamo riusciti a fare una cosa molto bella e importante per il nostro Paese. Abbiamo giocato un ottimo tennis, ma è importante sentirci felici e ridere anche quando le cose non vanno benissimo. Questa Coppa ci ha portato tantissime emozioni, bisogna ringraziare tutta la gente che è qui e soprattutto che ci ha seguito da casa. Quest’anno ci sono le Olimpiadi, saranno molto importanti e ognuno di noi cercherà di fare il meglio li. Speriamo che vada bene e abbiamo preparato un piccolo regalo per ringraziarvi per tutto quello che sta facendo per noi

Poi a nome di tutta la squadra ha consegnato a Mattarella una racchetta avvolta in fasce tricolore e il Capo dello Stato lo ringrazia così:

Grazie per la splendida racchetta moderna

Angelo Binaghi invece regala al Capo dello Stato una cravatta:

“Grazie, la indosserò quando verrò agli Assoluti”, ha commentato riferendosi agli Internazionali d’Italia che ha chiamato usando la vecchia denominazione. Merito va a Jannik Sinner il quale preferisce gli allenamenti al palco dell’Ariston, un merito che premia la fatica e lo sforzo fisico a nome di tutti gli atleti, che come lui, ogni giorno si allenano duramente per sostenere gare importanti. Affinché si capisca che lo sport è un luogo metafisico, in cui le differenze sociali non contano, quando gli allenamenti consistono in un investimento, singolo o famigliare, pari a quello di chi suona il pianoforte, recita o punta a entrare in università prestigiose. In questo modo, forse, il “no” di Jannik Sinner al festival di Sanremo non sarebbe altro che il “no” di un ventiduenne che evita gossip mediatico.

Leggi anche Chi è Jannik Sinner e se lo vedremo a Sanremo

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