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Attentato in chiesa a Istanbul, l’Isis rivendica

Attentato in chiesa a Istanbul
Attentato in chiesa a Istanbul

Due uomini armati hanno fatto irruzione durante la messa domenicale, uccidendo un uomo di nazionalità turca. L’Isis ha rivendicato l’attacco, ma fonti turche ritengono sia stato mirato a una persona specifica. L’attacco è avvenuto intorno alle 11.40 ora locale (le 9.40 in Italia) nella chiesa di Santa Maria a Sariyer, un quartiere di Istanbul. Due uomini armati e con il volto coperto da passamontagna hanno fatto irruzione nella chiesa durante la messa domenicale e hanno iniziato a sparare in aria con armi automatiche.

Un uomo di nazionalità turca, identificato solo come C.T., è corso verso di loro urlando ed è stato colpito a morte. I due assalitori sono poi fuggiti.

attentato a Istanbul, la rivendicazione e le indagini

L’Isis ha rivendicato l’attacco tramite la sua agenzia di stampa Amaq, affermando che è stato portato a termine da due combattenti dello Stato islamico. Tuttavia, fonti turche ritengono che l’attacco non fosse mirato alla Chiesa cattolica in generale, ma a una persona specifica. La polizia turca ha arrestato due persone, un cittadino del Tagikistan e uno della Russia, sospettate di essere coinvolte nell’attacco.

attentato Istanbul, le reazioni diplomatiche

Il Papa ha espresso la sua vicinanza alla comunità della chiesa di Santa Maria a Sariyer durante l’Angelus. “Cordoglio” anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicario apostolico a Istanbul monsignor Massimiliano Palinuro il quale, intervistato da Vatican News, ha dichiarato

Le motivazioni concretamente non si conoscono, debbono essere ancora verificate, ma gli elementi che finora sembrano emergere lasciano ipotizzare un attacco di matrice religiosa, una motivazione di intolleranza religiosa

ha detto a Vatican News monsignor Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul. L’attacco è stato condannato da diverse organizzazioni internazionali, tra cui il Consiglio d’Europa.

Leggi anche Intervista a Noemi Gherrero e Marco Peluso autori di Tempi Dipinti

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