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C’era una volta l’autovelox

C'era una volta l'autovelox
C'era una volta l'autovelox

Il nordest in particolare, ma più in generale tutta l’Italia settentrionale è pervasa da una forte tendenza a fare guerra gli autovelox. Ci sono dei criminali, che spesso sono emulati anche a centinaia di km di distanza, che continuano a distruggere gli autovelox con quella che è stata ribattezzata la tecnica del flessibile.

autovelox, i detrattori delle sanzioni cercano legittimazione

I sindaci di molti dei comuni interessati, soprattutto in Veneto, sono indecisi sull’opportunità di ripristinare i dispositivi sia per i costi elevati che al momento non possono essere imputati ai responsabili dato che non sono ancora stati identificati, sia perché, probabilmente, questa scelta corre il rischio di diventare impopolare. Attraverso i social infatti, molti inneggiano a chi sta compiendo, a proprio dire “un atto di giustizia verso gli automobilisti multati”. In realtà, chi plaude a quelli che sono atti di vandalismo e quindi crimini, è probabilmente reo di non rispettare i limiti di velocità. Come se non bastasse si è fatto ricorso alle statistiche che riferiscono dell’Italia come del paese degli autovelox perché, sarebbe il paese europeo con il maggior numero di autovelox e, ovviamente, chi vuole vedere questo come un problema ha subito strumentalizzato questo dato.

davvero ci sono troppi autovelox? Approfondiamo

Premettendo che il numero assoluto non è tutto, andiamo a spiegare ai nostri lettori cosa non torna. Innanzitutto il dato secondo il quale avremmo un numero di autovelox che è il doppio di quello di Germania e Francia. Quasi certamente gli apparecchi istallati sono effettivamente di più, ma la prima domanda è sono tutti funzionanti? Inoltre, ammesso che siano di più, è stato considerato che l’Italia ha una densità abitativa quasi 2 volte a quella della Francia? Per quanto riguarda la Germania, siamo quasi in pareggio con una decina di unità per km quadrato a favore dei tedeschi che però hanno una organizzazione federale in senso stretto.

abbiamo più autovelox ma più veicoli

Ma non basta. Abbiamo considerato il numero totale di veicoli? La Francia ha 571 auto per 1000 abitanti, la Germania 583, l’Italia 684. Da noi quindi ci sono il 20% di auto in più in rapporto alla popolazione. Andrebbe confrontato anche il numero di km di strade asfaltate e non asfaltate ma in generale, è sempre possibile che, chi conosce il territorio, sappia che una strada può essere più pericolosa di un’altra. Inoltre in Italia abbiamo quasi 7900 comuni, è possibile che in centri piccoli, ci siano strade con caratteristiche che richiedono un controllo della velocità al fine di tutelare gli stessi utenti che la percorrono. Non bisogna trasmettere il messaggio che sia vergognoso avere un numero di autovelox più elevato in Europa. Del resto quale direttiva UE, quale legge, quale norma del buon senso o del buon costume dicono che sia sbagliato imporre limiti di velocità?

più autovelox, più auto, meno trasporto pubblico

Ci sono poi altri 2 aspetti, il primo è l’efficienza del trasporto pubblico. Magari in altri paesi sono necessari meno autovelox perché pur possedendo l’auto – abbiamo visto come in rapporto agli abitanti ci siano meno auto nei 2 paesi europei citati – è possibile usare il trasporto pubblico in modo più efficiente. Questo riduce il numero di auto contemporaneamente in strada e, di conseguenza, la probabilità di incidenti, anche in assenza di autovelox. Il secondo aspetto è proprio quello degli incidenti stradali. Secondo Securite Routiere e Transport Europa gli incidenti mortali in Italia sono in diminuzione al 2023 in confronto al 2022. Nel 2022 l’Italia ha avuto 54 morti per milione di abitanti, contro i 33 della Germania e i 50 della Francia. Poi si può dire che in valore assoluto la Francia ha avuto 3267 contro i 3159 dell’Italia, ma si tratta di numeri inammissibili per un paese civile.

autovelox, tra autonomia differenziata e limiti di velocità imposti dall’alto

Poi c’è il caso di Bologna. Il sindaco Matteo Lepore ha imposto un limite di 30 Km/h su tutto il territorio comunale suscitando polemiche tra i cittadini e i visitatori nonché l’interesse della stampa e l’interessamento della politica nazionale. Certo la recente approvazione da parte del Senato della legge sull’autonomia differenziata, si scontra con le intenzioni di voler imporre, o quantomeno scoraggiare, dall’alto ai comuni una soglia minima di velocità sul proprio territorio comunale, al di sotto della quale gli amministratori locali non possono andare.

Leggi anche Intervista a Stefano Fassina

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