Skip to content

Cos’è l’immunità parlamentare

immunità parlamentare
immunità parlamentare

Si parla spesso del fatto che coloro che appartengono al Parlamento godano di alcuni privilegi riconosciuti loro dalla Costituzione per consentire a questi fortunati di poter servire il Paese con continuità e serenità. Uno di questi privilegi è sancito dall’articolo 68 della Costituzione e consiste nell’immunità penale e l’insindacabilità delle opinioni. Giornalisticamente si parla di immunità parlamentare. In Italia questo istituto è contemplato dall’articolo 68 della Costituzione che recita

I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.

immunità parlamentare, l’analisi

Analizziamo il dispositivo dell’articolo partendo dal primo comma. Secondo quanto previsto dal dettato costituzionale un parlamentare può liberamente votare o meno un provvedimento e può esprimere la propria opinione, senza che nessuno, neppure i membri o il segretario del partito al quale appartiene o il presidente del gruppo parlamentare al quale è iscritto, possano chiedergli conto. In altre parole nessuno potrà mai presentarsi dal parlamentare per chiedere “perché hai detto questa cosa?”, oppure, “perché hai votato quel provvedimento?”. Si tratta di una forma di autonomia, non solo del parlamentare, ma anche dell’attività parlamentare che i padri costituenti hanno voluto esplicitare. Del resto, l’assenza di responsabilità penale dei parlamentari, in merito a voti è opinioni, è strettamente collegata all’articolo precedente, ovvero il 67 che sancisce l’assenza di vincolo di mandato. Nessuno, non il presidente della camera di appartenenza o quello del consiglio, finanche il presidente della repubblica, possono chiedere conto a un parlamentare di come svolge la sua attività.

immunità parlamentare e impunità

Il comma seguente però aggiunge anche un’altra forma di autonomia. Prevede infatti che ciascun parlamentare abbia l’immunità penale e per questa ragione non può essere posto in stato di arresto, perquisito personalmente o nella propria abitazione, a meno che non vi sia una sentenza penale irrevocabile – cioè definitiva, quindi una sentenza di cassazione oppure una dei gradi precedenti che non sia stata appellata – che preveda la possibilità di sottoporlo a qualche provvedimento in funzione di una qualche condanna. Da questa immunità è escluso, però, il caso nel quale il parlamentare sia colto sul fatto, cioè sia colto proprio nell’atto di commettere un reato – la cosiddetta flagranza di reato – per il quale il codice preveda l’arresto obbligatorio.

Infine nessun parlamentare può subire perquisizioni della corrispondenza, intercettazioni o altri tipi di ingerenza senza la medesima autorizzazione.

immunità parlamentare, l’evoluzione storica

L’articolo com’è oggi è stato modificato nel 1993. In precedenza era necessaria una autorizzazione anche per iniziare un procedimento, la cosiddetta autorizzazione a procedere. Ma perché i padri costituenti hanno inserito questa norma? Per caso volevano rendere impunibili 945 parlamentari in modo da creare disparità tra i cittadini a dispetto di quella frase, impressa in tutte le aule di giustizia, secondo la quale la legge è uguale per tutti? La risposta è no.

l’immunità parlamentare come conseguenza del ventennio

Quando è stato scritto l’articolo 68 l’Italia usciva dal ventennio fascista, era vivo il ricordo di migliaia di oppositori politici, anche parlamentari, perseguitati per le loro opinioni. La persecuzione, quando non avveniva con la logica squadrista era spostata sul piano giudiziario. Queste garanzie, quindi, dovevano servire a garantire l’autonomia di giudizio di chi era chiamato a svolgere un ruolo fondamentale per il paese, avendo la responsabilità di fare bene per tutti i cittadini che rappresentava. Troppo spesso però queste garanzie danno l’impressione che esistano cittadini di serie A, per i quali la legge fa delle eccezioni e cittadini di serie B che invece devono rispettare la legge. Cioè la legge appare prescrittiva per i cittadini non parlamentari e descrittiva per i parlamentari. Per fortuna a riequilibrare il tutto ci pensa, non senza fatica, quella famosa regola di sintesi che è l’opportunità politica. A livello di regolamenti parlamentari poi, è più facile che l’autorizzazione sia concessa piuttosto che negata, ma non sempre è quello che si verifica. Infine troppo spesso si pensa che l’immunità parlamentare vada anche oltre l’esercizio delle funzioni di un deputato o senatore. Questo significa che se un parlamentare ruba al supermercato può invocare l’immunità parlamentare. Si tratta di un problema aperto e consiste nel tutelare l’autonomia dei parlamentari che devono svolgere funzioni fondamentali per i cittadini che rappresentano, ma al tempo stesso garantire proprio a quei cittadini che se dovessero subire un torto nessuno potrebbe dire “lei non sa chi sono io”.

L’immunità parlamentare fu pensata come strumento per garantire il funzionamento della democrazia non come stratagemma per consentire a pochi privilegiati di compiere soprusi ai danni di chi li ha legittimati con il proprio voto.

Leggi anche Ecuador, i motivi del “narcogolpe”

Articoli correlati

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT