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La Rai compie 70 anni, dalle origini alle sfide attuali

I 70 anni della Rai
I 70 anni della Rai

Il 3 gennaio 1954 alle ore 11 l’annunciatrice Fulvia Colombo annunciò l’inizio delle trasmissioni delle reti rai. Quella domenica mattina sull’unico canale televisivo andava in onda il programma Arrivi e Partenze condotto da Mike Bongiorno insieme al giornalista Armando Pizzo. In quella stessa domenica fu trasmesso anche il Tg1 condotto da Vittorio Veltroni e La Domenica Sportiva.

i 70 anni della Rai, persone e programmi di ‘casa’

Negli anni Cinquanta e Sessanta gli italiani hanno imparato a familiarizzare con la televisione, programmi e conduttori sono diventati di casa, quasi di famiglia. È così che possiamo annoverare nella storia d’Italia presentatori come Mike Bongiorno, Daniele Piombi, Pippo Baudo ma anche personaggi come il maestro Manzi che ha insegnato a scrivere a generazioni di italiani. L’Italia del miracolo economico è diventata via via sempre più affezionata al piccolo schermo aprendo volentieri la finestra dell’apparecchio televisivo su un mondo che appariva altrimenti lontano se non irraggiungibile. Annunciatrici come Nicoletta Orsomando, showgirl come le gemelle Kessler e Raffaella Carrà sono diventate pane quotidiano e irrinunciabile. Il pubblico imparò a intrattenersi con programmi che sono entrati di diritto nella storia d’Italia come Rischiatutto, Lascia o Raddoppia, Canzonissima, Fantastico e persino il blasonatissimo Festival di Sanremo. Anche l’informazione ha accompagnato l’Italia e gli italiani attraverso notizie più o meno significative, talvolta belle, talvolta funeste. Il disastro del Vajont, il rapimento e l’uccisone di Aldo Moro, l’Apollo 11, la vittoria dei mondiali, le elezioni dei presidenti della repubblica. L’elenco potrebbe continuare.

i 70 anni della Rai, la televisione ha allevato generazioni

Intere generazioni di italiani sono cresciuti con l’idea che i più piccoli dovessero andare a letto dopo Carosello. Un pezzo soave della giornata, con la televisione di stato che ha alleviato la noia dell’Italia del dopoguerra accompagnando milioni di persone nella quotidianità. Era un mondo diverso, meno caotico, ma non più lento, fatto di un’Italia basata sul settore secondario, sul carro armato di cioccolato e sulla cotognata, nella quale si usavano valige di cartone e palle di pezza e dove bastava avere un lavoro per non essere poveri. Un’Italia in crescita economica e sociale, un paese al quale oggi, se volessimo fermarci a pensare, guarderemo con una certa nostalgia ma forse senza rimpianti.

Un’Italia nella quale erano bambini i nostri genitori, erano giovani i nostri nonni e dove il televisore era in bianco e nero. Un’Italia calcistica raccontata attraverso la rai, i mondiali in Cile, l’eliminazione con la Corea del Nord, la partita del secolo e la sconfitta onorevole contro il Brasile di Pelè, infine la vittoria al Santiago Bernabeu nel 1982. Tutto raccontato al popolo attraverso la Rai. Tutto raccontato in modo semplice prima dell’avvento del capitalismo.

la Rai nell’era digitale

Oggi la società, figlia a sua volta di un’altra società, l’URI, Unione Radiofonica Italiana, fondata il 27 agosto 1924, ha trasferito i suoi programmi sul digitale, diventando editore di programmi e contenuti anche per il web. La concorrenza delle televisioni private si fa sentire in modo sempre più deciso e al canale nazionale se ne erano aggiunti altri due nel corso degli anni oltre a reti tematiche nell’era digitale.

Ognuno conserva in sé un po’ della storia del Paese, mescolando al risultato collettivo il proprio vissuto. Ognuno ricorda qualcosa che ha visto in tv, qualche evento, un’immagine, una canzone, una notizia del telegiornale. La Rai è entrata nelle case degli italiani coniando miti, parole, modellando sogni e pensieri.

Oggi, a 70 anni esatti da quella prima trasmissione da quelle parole pronunciate da Fulvia Colombo

La Rai Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive

non ci resta che pensare a un patrimonio di storia conservato nelle teche, con un’azienda ancora competitiva e pronta alle sfide del panorama europeo.

Buon compleanno alla rai.

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