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Sfide per l’Occidente nel 2024: i discorsi di fine anno di Xi Jinping e Vladimir Putin

Discorsi di fine anno di Xi e Putin
Discorsi di fine anno di Xi e Putin

Xi Jinping: la riunificazione di Taiwan è una “necessità storica”

Nel suo discorso di fine anno, il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito la volontà di Pechino di riunificare Taiwan alla Cina continentale.

La riunificazione è una necessità storica e tutti i cinesi su entrambe le sponde dello Stretto dovrebbero unirsi per condividere la grande gloria del ringiovanimento nazionale.

Le dichiarazioni su Taiwan seguono una vecchia promessa elettorale di Xi Jinping, secondo la quale la riunificazione dovrebbe avvenire entro il 2049, l’anno del centenario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese da parte di Mao.

Xi Jinping ha anche sottolineato che l’economia cinese è “più resiliente e dinamica di prima” dopo aver superato la crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19 che lo scorso 5 maggio è stata dichiarata chiusa dall’organizzazione mondiale della sanità. Il presidente cinese ha affermato che

Abbiamo superato la prova del vento e della pioggia, abbiamo visto scene meravigliose svolgersi lungo il cammino e abbiamo ottenuto molti risultati concreti.

Putin: l’unità nazionale è fondamentale per la Russia

Anche il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso di fine anno, tipico per questo evento ma insolitamente breve. Nel suo intervento Putin ha sottolineato l’importanza dell’unità nazionale per la Russia.

Non c’è una forza in grado di fermare il nostro progresso non arretreremo mai. Abbiamo dimostrato più volte che possiamo risolvere i compiti più difficili e che non arretreremo mai perché nessuna forza può dividerci.

Putin ha anche elogiato l’esercito russo, che sta combattendo in Ucraina dal febbraio 2022 esprimendo apprezzamento per il coraggio dei propri soldati e mettendo in evidenza il fatto che l’unità nazionale della Russia è con coloro che stanno combattendo.

Putin ha concluso il suo discorso definendo il 2024 “l’anno della famiglia”. Questo cambiamento di retorica è in linea con il recupero dei valori tradizionali sostenuto dall’inquilino del Cremlino negli ultimi mesi.

Si chiude così un 2023 che ha visto il perdurare della guerra in Ucraina, l’inizio dello scontro tra Israele e Hamas, numerose proteste contro entrambe le parti in tutto il mondo. Il 2023 è stato l’anno nel quale l’OMS ha dichiarato la fine della pandemia, ma anche l’anno che vede ancora acceso il dualismo USA – Cina soprattutto su Taiwan. Sono queste, ma non solo, le sfide internazionali che attendono l’Occidente e il mondo nel nuovo anno.

Leggi anche Israele e Gaza, l’appoggio degli Usa e il rapporto Biden-Netanyahu

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