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L’Unione Europea ha una norma sull’Intelligenza artificiale

Accordo Ue su IA
Person of Interest, serie sull'uso etico della IA

L’Unione Europea è da oggi il primo soggetto politico a regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale tramite il cosiddetto AI Act. Si tratta di un impianto normativo che tende a regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte delle autorità e delle aziende.

intelligenza artificiale, il difficile percorso di sintesi

Dopo una maratona dorata oltre 36 ore e una disputa tra il Parlamento e il consiglio, il primo che era per una abolizione completa dell’uso dell’intelligenza artificiale, il secondo per una regolamentazione moderata, si è Giunti alla formulazione del testo.
L’obiettivo di questo accordo normativo era quello di obbligare tutti coloro che si occupano di intelligenza artificiale a garantire i diritti fondamentali normalmente riconosciuti in uno stato democratico. Alla vigilia oltre 60 accademici e ricercatori avevano firmato una lettera aperta per chiedere al Parlamento Europeo di non transigere sui divieti per l’uso dell’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale, cosa prevede l’accordo

Il risultato è stato utilizzo limitato dei sistemi di identificazione biometrica RBI. Si tratta di sistemi che possono essere in grado di identificare delle persone in maniera mirata anche in spazi chiusi e affollati. Infine l’identificazione in tempo reale sarà consentita soltanto per gravi reati quali, ad esempio, lo stupro e il rapimento. Non sarà possibile utilizzare i dispositivi dell’intelligenza artificiale mette a disposizione e nemmeno i dati ricavati per categorizzare coloro che finiscono nel raggio d’azione di questi dispositivi in base alla religione alla razza quale proprie opinioni politiche punto. Infine vi saranno degli obblighi quando si dispone il montaggio di uno di questi dispositivi. Sarà indispensabile fornire una valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali, pressappoco nell’ottica con la quale si cerca di tutare l’ambiente con via e vas.
Nello stesso testo sono stati inclusi anche interventi a favore delle piccole e medie imprese ed è stato istituito un regime sanzionatorio che va dal 1,5% al 7% del fatturato con molte da 7,5 a 35 milioni di euro. 

intelligenza artificiale, i commenti dei vertici UE

E i vertici europei hanno espresso la loro soddisfazione, la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha scritto su X:

Accolgo con favore l’accordo storico sul nuovo AI Act. Una legislazione all’avanguardia, responsabile e completa che fissa standard globali. L’Europa ha guidato e ha dato risultati

Anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha affidato il suo commento al social:

La legge europea sull’intelligenza artificiale è una novità mondiale. Un quadro giuridico unico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale di cui ci si può fidare. E per la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone e delle imprese. Un impegno che abbiamo assunto nei nostri orientamenti politici e che abbiamo mantenuto..

Ma l’intervento che esprime maggiore soddisfazione è quello del commissario europeo al mercato libero Thierry Breton: Storico! L’Ue diventa il primo continente a stabilire regole chiare per l’uso dell’IA.

L’AI Act è molto più di un regolamento: è un trampolino di lancio per startup e ricercatori dell’Ue per guidare la corsa globale all’intelligenza artificiale.

Resta solo da augurarsi che il testo non sia troppo vago ponendo quindi solo problemi di interpretazione che potrebbero essere facilmente aggirati.

Leggi anche Cop28 e clima: dove siamo e dove possiamo arrivare

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