Una maestra di Coverciano ha spiegato a una classe di bambini della quarta elementare che Babbo Natale non esiste. I piccoli sono rimasti confusi e hanno raccontato tutto ai genitori, che a loro volta si sono rivolti alla dirigente scolastica perché verificasse quanto accaduto.
la maestra demolisce Babbo Natale, i fatti
Andando con ordine, il 4 dicembre la maestra di religione avrebbe cercato di spiegare ai bambini che la leggenda di Babbo Natale deriva dal culto si San Nicola. Per farlo ha somministrato un questionario chiedendo ai giovanissimi alunni se credessero o meno a Babbo Natale. La risposta, si direbbe in un’indagine sociale, è stata ambigua in quanto su 14 partecipanti è finito tutto in parità, 6 si, 6 no e 2 non so. Molti genitori sono persino arrivati a considerare l’ipotesi di fare causa alla docente e altri si sono rivolti alla dirigente scolastica che sta verificando i fatti. Del resto l’insegnante sotto accusa si difende affermando che sono stati i bambini stessi a chiedere dei chiarimenti.
la maestra e Babbo Natale, ritrattare o approfondire
Ci si interroga adesso se, nell’epoca di internet, bambini di circa 10 anni, che sanno già leggere, scrivere e usare i dispositivi elettronici, abbiano bisogno di conferme da parte dell’insegnante per sapere che la Babbo Natale e la Befana sono figure immaginarie. Vedremo come si evolveranno i fatti. Fatto sta che a quella età, se i bambini ancora non possiedono o non usano un dispositivo elettronico sarebbe facile ritrattare magari spiegando loro che la docente, per quella occasione, si era confusa o forse voleva fare a tutti uno scherzo natalizio.
parlare di questi temi è compito della scuola?
Dal punto di vista pedagogico è invece più difficile. Occorre considerare 2 aspetti. Il primo è se davvero faccia bene ai bambini credere che esistono queste figure. Prima o poi lo scopriranno, vale la pena colpirli con questo piccolo trauma? Non sarebbe meglio non insinuare il dubbio in loro magari spiegando che a Natale avranno diritto a un gioco e alla Befana a una calza di dolciumi?
Il secondo aspetto è questo, dato che la maggior parte delle famiglie, se non la quasi totalità, delle fa vivere ai figli la magia di Babbo Natale, di chi è poi il compito pedagogico di spiegare loro che si tratta solo di una illusione per l’infanzia? Fa parte del ruolo della scuola o della famiglia? Oppure, come spesso accade, dei coetanei che in qualche modo lo hanno già scoperto? Certo, le vecchie generazioni apprendevano questa informazione con il passa parola, incontrando bambini leggermente più grandi o ai quali i genitori, magari anche per ragioni economiche, erano stati costretti a dirlo prima. Adesso ci sarebbe anche un altro canale, usare internet e fare una ricerca su Wikipedia.
la maestra e Babbo Natale, la nostra indagine
Abbiamo provato a chiedere a un po’ di mamme e papà cosa pensano in merito. La maggior parte, probabilmente anche non avendo avuto questa sorpresa in prima persona pensa che la docente abbia sbagliato ma non si necessario punirla. Pochi si arrabbiano. Poi alla domanda perché tu permetti ai piccoli di credere a Babbo Natale le risposte sono varie. Si passa da “Perché lo hanno fatto anche a me e mi piace” al “Perché mi piace ancora” oppure “non so ma fin quando non lo scoprono loro non glielo dico” oppure, ancora con più emozione “perché è qualcosa di magico”.
santi, poeti, navigatori e sognatori
Dalle risposte si evince che gli italiani sono, tutto sommato, un popolo di sognatori che non vuole rinunciare a permettere ai propri figli di sognare. Probabilmente anche i genitori e tutti gli adulti hanno bisogno di sognare forse perché a tutti manca un po’ l’essere giovani, piccoli, spensierati e perché tutti crediamo che sia bello avere qualcuno che si preoccupa per te e ti porta un dono mentre dormi. È bello anche per gli adulti.
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