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Il governo sopprime di forza la proposta sul salario minimo, ira delle opposizioni

salario minimo
salario minimo

Nello stesso giorno nel quale il presidente Mattarella, in occasione del centenario della stella del lavoro, ha ricordato la necessità di un’equa retribuzione e l’importanza di stabilizzare i contratti precari, la Camera respinge un emendamento presentato dalle opposizioni alla proposta di legge sul salario minimo.
Ma andiamo con ordine. 

salario minimo, il testo della Commissione Lavoro

Quando si deposita un disegno di legge questo non viene esaminato direttamente dalla camera o dal senato. Prima di arrivare in aula, il testo di una legge è sottoposto al vaglio di una o più commissioni parlamentari. In particolare, è approvato dalle commissioni competenti in materia. Le commissioni dopo un esame possono approvare il testo oppure formulare un testo alternativo motivando la loro scelta. Questo è quello che è accaduto in questo caso. La Commissione Lavoro ha formulato un testo diverso da quello proposto dalle opposizioni. I partiti depositanti una volta avuta notizia della modifica da parte della commissione, hanno presentato, a loro volta, un emendamento per chiedere all’aula di riscrivere il testo come era stato formulato nel disegno di legge originariamente depositato.

le opposizioni ritirano la firma dal nuovo testo

Al momento di votare gli emendamenti, proprio quello che chiedeva il ripristino del testo precedente all’esame della commissione lavoro, è stato respinto dall’aula per 149 voti a 111. Questo significa che qualora il disegno di legge, così come modificato dalla commissione, fosse approvato da entrambe le camere, allora, questo nuovo testo porterebbe la firma dei rappresentanti delle opposizioni che hanno depositato il ddl originariamente. Per questo motivo il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, Matteo Richetti di Azione e Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, hanno deciso di ritirare le proprie firme. 

salario minimo e bagarre in aula

Che la seduta fosse ad alta pensione lo si era capito fin dall’inizio, ma la conseguente bagarre in aula ha destato stupore e interessa tra i media e i social. In particolare l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato

con la stessa arroganza con cui fate fermare un treno avete fermato la speranza di tutti i lavoratori sottopagati

e durante il suo intervento ha strappato il testo della nuova legge. 

A questo punto il governo avrà una delega di sei mesi, periodo durante il quale si dovranno trovare, com’è scritto nel nuovo testo, i modi per assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi e contrastare il lavoro sottopagato stimolando il rinnovo dei contratti collettivi. La bocciatura del governo alla proposta di legge presentata dalle opposizioni arriva nello stesso giorno nel quale il commissario europeo al lavoro Schmit, in audizione alla Camera dei Deputati, aveva aperto la strada a una coesistenza tra il salario minimo e la contrattazione collettiva nazionale. Sempre in questa giornata la Germania ha alzato la consistenza del proprio salario minimo che in questo modo supera i 12 euro all’ora. Appare legittimo chiedersi se in Italia ci siano problemi ideologici o strutturali.

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