Luxottica l’azienda italiana leader mondiale nella produzione di occhiali ha deciso di sperimentare la settimana corta da quattro giorni. A darne l’annuncio è stato l’amministratore delegato Francesco Milleri specificando che si tratterà di un esperimento che durerà 20 settimane e non comporterà alcun onere a carico dei lavoratori.
Settimana corta, esperimento e accordo integrativo
Recentemente Luxottica ha presentato il nuovo accordo sindacale siglato sul contratto integrativo aziendale che riguarda il triennio 2024-2026. In questa ottica oltre a sperimentare la settimana corta sono state programmate anche 1500 assunzioni. In Italia esiste già un caso di settimana corta sperimentato da Intesa Sanpaolo, ma in questo caso conciliare vita e lavoro dei collaboratori dell’azienda è più semplice perché non trattandosi di attività produttive si possono in buona parte svolgere e smartworking. Purtroppo non è lo stesso con le attività in fabbrica che sono attività produttive per eccellenza. Quella di Luxottica è infatti una scelta pionieristica.
settimana corta, l’adesione su base volontaria
I lavoratori non saranno tenuti ad accettare necessariamente il giorno di pausa in più che solitamente sarà il venerdì. L’esperimento si basa su adesione volontaria e sarà finanziato con una spesa di circa 3 milioni di euro da parte dell’azienda che però si avvarrà in parte anche dell’aiuto del welfare. Ci saranno due soluzioni dal punto di vista dei costi nella prima l’azienda coprirà quindici giornate e le restanti 5 saranno coperte utilizzando i permessi individuali mentre nella seconda l’azienda coprirà soltanto 13 delle 20 giornate usando 7 permessi individuali. Nel primo caso ci sarà integrazione del fondo di welfare, nel secondo no.
settimana corta, il precedente di Luxottica
Luxottica ha già un precedente Da questo punto di vista dal momento che lo scorso mese di giugno aveva sperimentato la settimana corta nei propri uffici ma ben altra cosa e farlo sulle attività produttive. A questo proposito le dichiarazioni del presidente e amministratore delegato Milleri:
quello che vogliamo condividere con le nostre persone e il senso di una comunità che va oltre la fabbrica e abbraccia l’intera vita dei nostri collaboratori. È un nuovo modello di welfare e di lavoro che si adegua ai profondi cambiamenti della società e incontra i bisogni emergenti del nostro tempo.
lavorare meno e produrre di più
In questo modo l’azienda incide positivamente sulla propria reputation soprattutto considerando che all’annuncio sulla sperimentazione della settimana corta si aggiungono i dati che documentano come negli ultimi sei anni ben 4500 contratti precari siano stati convertiti in assunzioni a tempo determinato. L’azienda specifica inoltre, che nell’ambito di questo fondo integrativo saranno assunte altre 1500 persone con contratto a tempo indeterminato. Secondo le previsioni la settimana corte diventerà definitiva e i costi saranno compensati grazie agli aumenti della produttività e al fatto che, come amava dire il fondatore dell’azienda Leonardo Del Vecchio, “chi è lavora felice in fabbrica lavora meglio”.
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