Il termine deriva dall’inglese ghost (fantasma) e indica la tendenza a interrompere una relazione senza fornire alcun chiarimento. Accade spesso in ambito sentimentale, ma può verificarsi anche tra amici, colleghi o perfino all’interno della famiglia. Ma cosa spinge una persona a sparire invece di affrontare un confronto? E quali sono le conseguenze psicologiche su chi lo subisce? Ne parliamo con Raffaella Manzo, Dirigente Psicologo presso l’U.O.C. Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria dell’Ospedale dei Colli – P.O. Monaldi di Napoli, esperta nelle dinamiche relazionali.
Dottoressa Manzo, cos’è il ghosting e perché fa così male?
Il ghosting è un’interruzione improvvisa di ogni contatto, senza alcuna spiegazione. Chi lo subisce si ritrova improvvisamente difronte a un silenzio inspiegabile, senza possibilità di confronto.
Perché è così doloroso?
Perché il nostro cervello ha bisogno di spiegazioni. Quando una relazione si interrompe bruscamente, senza un motivo chiaro, il dolore emotivo aumenta: la persona abbandonata si chiede “Cosa ho fatto di sbagliato?”, mettendo in discussione sé stessa e il proprio valore.

Si tratta di un fenomeno recente o è sempre esistito?
È sempre esistito, ma oggi è diventato molto più frequente a causa della comunicazione digitale. In passato, anche nelle rotture più brusche, era necessario almeno un confronto faccia a faccia o una telefonata. Oggi, con un semplice clic, è possibile scomparire del tutto: basta bloccare un numero o smettere di rispondere ai messaggi. L’era digitale ha reso il ghosting più comune perché è diventato più facile “fuggire” senza conseguenze dirette. Chi lo attua non deve affrontare il dolore dell’altro, né gestire il senso di colpa.
Perché alcune persone scelgono di sparire invece di affrontare un confronto?
Il ghosting è spesso legato a uno stile di attaccamento evitante, cioè alla difficoltà di gestire il coinvolgimento emotivo.
Si verifica solo nelle relazioni sentimentali?
No, può accadere in molti contesti: amicizia un amico smette di rispondere improvvisamente, senza un motivo apparente. Nel lavoro un candidato non si presenta a un colloquio senza avvisare, oppure un datore di lavoro sparisce dopo un processo di selezione. Nelle relazioni familiari alcuni membri della famiglia interrompono ogni contatto senza spiegazioni. In ogni caso, il ghosting è una forma di evitamento emotivo che si manifesta quando una persona sceglie di sottrarsi alla comunicazione.
Quali sono le conseguenze psicologiche per chi lo subisce?
Essere lasciati senza spiegazioni può avere un impatto significativo sulla salute emotiva. Si potrebbe verificare un calo dell’autostima (ad esempio si può iniziare a pensare di non valere abbastanza). Ansia e insicurezza relazionale (Il timore che possa accadere di nuovo può rendere difficile fidarsi delle persone). Difficoltà nell’accettare la fine della relazione (Senza una chiusura chiara, il processo di elaborazione del distacco è più lungo e doloroso) Ossessione per la ricerca di risposte. Il bisogno di capire cosa sia successo può generare pensieri ricorrenti e aumentare il senso di frustrazione.
Il ghosting viene spesso paragonato a un lutto improvviso, con la differenza che chi lo subisce non ha strumenti per elaborarlo.
Come si può reagire senza farsi travolgere dal dolore?
Si può. È importante non cercare risposte a tutti i costi, Non colpevolizzarsi e accettare le proprie emozioni è fondamentale per superare il dolore.
E’ fondamentale investire in nuove relazioni. Circondarsi di persone affidabili aiuta a ricostruire la fiducia. Rivolgersi a un professionista se necessario, se il ghosting ha avuto un impatto molto forte, il supporto di uno psicologo può essere d’aiuto.
E come lo si può prevenire?
Non possiamo controllare il comportamento degli altri, ma possiamo scegliere a chi dare fiducia.
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