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Esattamente 240 anni fa nasceva Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni - Foto Wikipedia
Alessandro Manzoni - Foto Wikipedia

Alessandro Manzoni nacque il 7 marzo 1785 a Milano, allora parte dell’Impero Asburgico, da Giulia Beccaria e Pietro Manzoni, conte di Moncucco. La madre proveniva da una famiglia illustre: il nonno materno era Cesare Beccaria, celebre autore del trattato Dei delitti e delle pene. Tuttavia, la paternità biologica di Alessandro è attribuita da molti studiosi a Giovanni Verri, fratello minore di Pietro e figura libertina con cui Giulia intratteneva una relazione.

Manzoni trascorse i primi anni di vita nella cascina Costa di Galbiate, affidato a una balia. Dopo la separazione dei genitori nel 1792, fu educato in collegi religiosi, tra cui quello dei Barnabiti a Milano. La sua formazione giovanile fu influenzata dalla cultura illuminista e dai salotti intellettuali frequentati dalla madre.

Alessandro Manzoni: pensiero e opere, dal Romanticismo ai Promessi Sposi

Manzoni è considerato uno dei maggiori esponenti del Romanticismo italiano. Il suo pensiero si sviluppò dopo la conversione al cattolicesimo nel 1810, che influenzò profondamente la sua visione morale e religiosa. Centrale nella sua poetica è il concetto di Provvidenza divina, che interviene misteriosamente nella vita umana per salvare gli oppressi. Questa prospettiva emerge chiaramente nei Promessi Sposi, il suo capolavoro. Il romanzo storico, pubblicato nella sua versione definitiva tra il 1840 e il 1842 (la quarantana), rappresenta una pietra miliare della letteratura italiana. Ambientato nel XVII secolo durante la peste di Milano, narra le vicende di Renzo e Lucia, due giovani innamorati ostacolati da don Rodrigo e altri personaggi. L’opera combina una trama avvincente con una profonda riflessione sui valori morali e sociali, depurando gli elementi fantastici per aderire al vero storico. Un’altra opera significativa è l’ode Il 5 maggio, composta nel 1821 in seguito alla morte di Napoleone Bonaparte. In questa poesia, Manzoni riflette sul dramma umano dell’imperatore caduto, sottolineando il mistero della morte e l’intervento della Provvidenza divina. Il componimento divenne subito popolare, circolando anche all’estero.

L’importanza per la lingua italiana

Manzoni svolse un ruolo cruciale nella standardizzazione della lingua italiana. Con i Promessi Sposi, egli adottò il fiorentino parlato come modello linguistico, contribuendo significativamente all’unificazione linguistica del paese. La revisione linguistica del romanzo fu frutto di un lavoro meticoloso che mirava a rendere l’italiano accessibile e comprensibile a tutti gli italiani. La scelta del fiorentino come base linguistica fu motivata dalla necessità di creare una lingua nazionale comune in un’Italia ancora frammentata politicamente e culturalmente. Questo impegno linguistico rese Manzoni una figura centrale nella storia della lingua italiana.

Manzoni e il Risorgimento

Manzoni visse durante le vicende del Risorgimento italiano e ne condivise gli ideali patriottici. Sebbene non fosse direttamente coinvolto nelle lotte politiche, le sue opere riflettono un forte impegno civile. Ad esempio, la poesia Marzo 1821 celebra i moti rivoluzionari contro l’occupazione austriaca. Nel 1861, con l’unificazione d’Italia, Manzoni fu nominato senatore del Regno. La sua figura rappresentava l’intellettuale impegnato che aveva contribuito alla costruzione dell’identità culturale italiana attraverso la letteratura. La sua influenza si estese ben oltre la sfera artistica, incarnando i valori morali e civili che guidarono il processo di unificazione nazionale. In sintesi, Alessandro Manzoni non solo ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana con opere come I Promessi Sposi, ma ha anche contribuito alla definizione della lingua nazionale e alla diffusione degli ideali risorgimentali. La sua eredità continua a essere celebrata come simbolo dell’identità culturale italiana.

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