Per continuare il nostro viaggio nelle città del carnevale, da nord sud della penisola, abbiamo intervistato Mariano Intini, assessore all’innovazione culturale e al turismo della città di Putignano. Grazie alla sua guida abbiamo scoperto i segreti e i tempi del carnevale putignanese.
Quest’anno Putignano festeggia la 631 esima edizione del Carnevale. La maschera più famosa è Farinella, cosa può dirci a riguardo?
Un numero molto importante che narra della nostra storia. 631 anni sono tanti ma se il Carnevale è ancora così radicato nella cultura putignanese significa che davvero – come usiamo dire dalle nostre parti – i coriandoli scorrono nelle nostre vene. Farinella è la nostra maschera identitaria: un misero ubriacone, nato dalla fusione tra Arlecchino e il Jolly delle carte da gioco, con un cappello a tre punte che richiama i tre colli su cui sorge Putignano, realizzata da Mimmo Castellano negli anni ’50 e poi rivista. È una maschera che racchiude le caratteristiche del Carnevale: l’ironia, l’orgoglio, l’allegria, l’eccesso, la spensieratezza.
Oltre 100 appuntamenti per il Carnevale dove molti ospiti si esibiranno, vuole spoilerare qualcosa?
Ormai è quasi tutto consultabile sul sito del Carnevale di Putignano. Il programma di quest’anno è davvero ricco e punta ad offrire molto di più della Sfilata dei Carri allegorici, che restano al centro del nostro palinsesto. A Putignano ci sono riti e tradizioni da osservare ma anche spettacoli di animazione, produzioni originali, degustazioni dei prodotti tipici, workshop, laboratori, installazioni artistiche. Insieme alla Fondazione Carnevale di Putignano, infatti, abbiamo costituito un programma che potesse creare delle giornate principali che permettano a chi viene di passare una giornata e non solo il tempo delle sfilate. Non potranno mancare i sette grandi carri allegorici che, come ogni anno, anche nel 2025 sapranno stupire spettatori di ogni dove.
Nel percorso troverete anche tre palchi dove la musica sarà di casa. Avremo il piacere di ospitare artisti di fama nazionale come La Rappresentante di Lista, N.A.I.P., Pif, Nicola Lagioia, Urban Legend, Nitro ma anche artisti locali come Tammorra Felice e Radio JP. Non solo concerti e sfilate, anche dialoghi, workshop e incontri. Tra questi appuntamenti, spiccano le collaborazioni con il Politecnico di Valencia, che curerà un workshop nella giornata di venerdì 28 febbraio, e con la Notte della Taranta che scalderà l’ultima sera di Carnevale, martedì 4 marzo.
La Festa delle Propaggini, da 631 anni ogni 26 dicembre segna l’inizio del Carnevale più lungo di Italia nonché uno dei più antichi d’Europa. C’è chi azzarda l’ipotesi che il Carnevale di Putignano risalga addirittura agli ultimi secoli a.C., al tempo in cui la città era colonia della Magna Grecia e frequenti erano i riti propiziatori verso il dio Dioniso. Ci può aiutare nella datazione e cosa potete aggiungere a queste notizie storiche?
Il rito delle propaggini per la storia putignanese ha un giorno preciso: il 26 dicembre 1394. Il giorno a partire dal quale iniziamo a contare i Carnevali che abbiamo festeggiato. Si tratta, infatti, della data nella quale – secondo la tradizione – le reliquie del protettore della città Santo Stefano vennero trasferite dalla vicina Monopoli nell’entroterra di Putignano perché troppo esposte a furti, in un periodo ricco di invasioni nemiche. Nella traslazione delle reliquie del protomartire si sarebbe formata una processione di contadini che, lasciando le loro vigne dove erano intenti ad innestare (di qui il termine propaggini), seguirono il santo. Il corteo si trasformò così in un’occasione per confrontarsi e sbeffeggiare, nel potere unico della satira, politici e uomini noti. Così, da quel giorno, ogni Santo Stefano a Putignano i ruoli si invertono: la parola è data al popolo che, a suon di versi in vernacolo, sbeffeggia i volti noti della città, per un giorno senza diritto di replica.
Il Carnevale è maschere ma anche tradizione. Da questo punto di vista sarebbe bello sapere come prendono gli abitanti e i turisti la sovrapposizione dell’inizio del carnevale con quasi tutte le feste natalizie.
Il Carnevale occupa uno spazio dell’anno assai speciale: si trova subito dopo il periodo natalizio e prima della quaresima. Il senso tradizionale del periodo lo spiega il termine stesso: il periodo dell’anno in cui è lecito mangiare la carne, vivanda grassa per eccellenza, e lasciarsi andare all’eccesso prima della sobrietà quaresimale. Visto con questa chiave di lettura etimologica, dunque, è più facile comprendere come abitanti e turisti percepiscono il Carnevale: un momento in cui è lecito essere chi vogliamo essere, togliendo tutte le maschere o indossando i panni di chi più piace, per sentirsi liberi dalle regole. A Putignano, già dal 26 dicembre e ancor di più dopo il 17 gennaio (data da cui si iniziano a contare i tradizionali giovedì).
Un piatto e un dolce tipico Putignanese preparato in occasione del Carnevale.
Certamente le “chiacchiere”. Un dolce stretto e lungo, cucinabile fritto o al forno, che si realizza con un impasto di uova, farina e burro, condendolo con zucchero a velo. Un piatto semplice e leggero proprio come questo periodo dell’anno.
L’amministrazione quali provvedimenti adotta per garantire l’ordinato svolgimento della manifestazione? C’è un numero chiuso o accessi contingentati?
L’amministrazione collabora insieme alla Fondazione Carnevale ed alle autorità competenti in termini di pubblica sicurezza per garantire giornate divertenti e sicure, secondo le indicazioni della commissione di pubblico spettacolo. L’area individuata per la manifestazione consente l’afflusso di oltre 25000 persone, la macchina è ormai rodata, ma ogni anno cerchiamo di migliorare.
Se un cittadino di Putignano dovesse parlare della sua città nel mondo, racconterebbe del carnevale o di altri eventi che la rendono altrettanto visibile?
Probabilmente ciascuno di noi ha qualche evento particolarmente a cuore ma sono certo che ciascun cittadino non potrebbe fare a meno di collegare la nostra città alla Festa del Carnevale. Un evento che non solo ci ha resi noti in tutto il mondo ma che coinvolge tutta la società in tutti i processi: dalla realizzazione dei carri in cartapesta, che vede protagonisti uomini e donne di tutte le età, alla partecipazione dei riti come le propaggini, i giovedì e le sfilate. A Putignano tutti hanno un ricordo specifico del Carnevale. Ciascun putignanese si è vestito a maschera almeno una volta nella vita ed ha festeggiato il periodo più pazzo e sovversivo che ci sia.
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