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Il tennis da Mattarella. Sinner: andare o non andare al Quirinale questo è il problema

Jannik Sinner e Sergio Mattarella
Jannik Sinner e Sergio Mattarella

Per l’ennesima volta Jannik Sinner si distingue anche quando è assente. Il vincitore della Coppa Davis, numero uno al mondo, non si è presentato all’incontro con il capo dello Stato avvenuto il 28 gennaio. Hanno presenziato, divertendosi tra gli altri, Marco Berrettini e Jasmine Paolini. Tutti tennisti giovani, tutti che hanno dato lustro allo sport italiano. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha gradito il siparietto creatosi con la complicità di Berrettini e al momento di intervenire ha avuto parole bellissime per i giovani del tennis

“Siete stati straordinariamente bravi, eccezionali. Questo appuntamento sottolinea come abbiate posto il tennis ai vertici mondiali, ma soprattutto ad un maggiore livello di popolarità e di pratica e questo fa ben sperare per le prossime leve”.

Sinner, il grande assente al Quirinale

Il grande assente però è lui, il numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner. Fresco vincitore degli Open d’Australia l’altoatesino ha disertato per la seconda volta la visita al Quirinale. La prima volta fu necessario rideterminarla essendo assente tutta la squadra all’indomani della vittoria in Coppa Davis nel 2023.

Qualcuno tende a dire che i problemi avuti da Sinner nell’ultima parte del torneo australiano gli abbiano imposto un riposo forzato per recuperare al meglio nel corso dei prossimi impegni. C’è poi chi dice che essendo giovane ha diritto all’allenamento per mantenere i risultati ma anche allo svago e al riposo. Una sterile polemica nel 2023 metteva in dubbio il suo essere italiano. Certo non gli manca l’umiltà di dire che la pressione che sente è niente in confronto a quella di un chirurgo che sta salvando una vita in sala operatoria. Non gli manca il garbo e il buon senso per dire rispettare, consolare e mai offendere gli avversari. Certo paiono strane queste assenze. La maggior parte di noi avrebbe piacere nel poter visitare il Quirinale, nell’essere invitato dal presidente della Repubblica e magari nell’avere la possibilità di dire “Presidente dato che ci troviamo qui, mi accompagna a visitare questo splendido palazzo dicendomi qualcosa lei che ne è da un decennio l’inquilino?”. Molti cittadini sarebbero onorati. Così come sarebbero onorati di vincere per due volte consecutive la massima competizione mondiale a squadre, la Coppa Davis e di poter ancora difendere i colori della bandiera restando idoli nazionali anche l’anno prossimo. L’Italia si è innamorata del tennis e il tennis italiano ha l’accento nordico e i capelli ricci e rossi.

Sinner, l’italiano con poca italianità

Certamente Sinner è italiano ma dà l’impressione, anche se probabilmente non è così, di mancare di italianità. Non è vero che si dice sempre si al capo dello Stato ma si riflette sull’onore che si riceve quando si è destinatari di un invito del genere. Per snobbarlo dovrebbe esserci un buon motivo, non basta dire che uno giovane ha diritto allo svago e al riposo. Berrettini è giovane così come Jasmine Paolini. Entrambi hanno diritto al riposo e allo svago, così come anche quelli più anziani, ma questo non impedisce di sentire addosso l’onore di far parte di una squadra. Sinner ha dato un grosso contributo al tennis italiano che comunque vede la partecipazione di giovani promettenti, forse ispirati proprio da lui.

“Spiacente, devo occuparmi di una ragazza”

Nel film Will Hunting genio ribelle, Matt Damon grande amatore della matematica segue l’esempio del suo mentore, Robin Williams che al momento di un importante incontro si era defilato dicendo “Mi dispiace devo occuparmi di una ragazza”. Bellissima frase romantica. Per rincorrere l’amore della sua vita il protagonista mette tutto in secondo piano. Solo chi ama veramente la pensa così. Certamente se fosse l’unica scelta tra un caffè con la donna che amo e una giornata di gala al Quirinale, sceglierei quei 5 minuti con la donna che amo disertando il Quirinale. Ma so anche che la donna che amo mi direbbe lo so che sono la cosa più importante, ora però vai a prenderti gli onori al Quirinale. Ecco, se Sinner avesse dato buca al presidente perché “doveva occuparsi di una ragazza” direi che con la dovuta cortesia nel rifiutare l’invito lo potrei capire. Ma non capisco perché le due cose debbano essere in confitto procurandosi mutua esclusione. Ovviamente ci possono essere altre ragioni. Fatto sta che speriamo abbia il proposito di partecipare alla prossima Coppa Davis, cosa che Alcaraz e Djokovic fanno con le rispettive nazionali perché è un po’ come quando si accusava la nazionale di calcio di non cantare l’inno nazionale, Valentino Rossi ebbe a dire che è meglio non cantare e vincere anziché cantare tutti e perdere. Resta il fatto che le due cose non sono mutamente esclusive, Sinner ha dato molto allo sport italiano ma i tifosi italiani identificano il tennis, la squadra e la nazione in lui. Tutto importante, certamente con il buon senso da ricambiare, a meno che non abbia avuto altra scelta che occuparsi di una ragazza.

Leggi anche Sinner, Mattarella, Meloni e il tennis

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