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La Borsa: evoluzione storica e ruolo economico

Borsa valori
Borsa valori

Quando la mattina accendiamo la TV, la radio, o leggiamo il nostro giornale online, dopo le notizie di politica e cronaca, troviamo le notizia di cronaca economica con la lettura sull’andamento giornaliero degli indici di borsa: FTSE MIB, Dow Jones, Nasdaq, Hang Seng. Ma cos’è esattamente la borsa e qual è il suo ruolo? Il termine “borsa” sta a indicare un mercato organizzato, sia fisico sia concettuale, per lo scambio di titoli e merci, la cui funzione è cruciale nello sviluppo dell’economia. La loro evoluzione storica è il risultato di fattori economici, politici e tecnologici che hanno trasformato il modo in cui avvengono gli scambi, portando alla nascita di mercati più efficienti e globali.

Le origini: Le Fiandre e il Medioevo

Sebbene i mercati, intesi come complessa rete di scambi di beni immateriali e non, esistano da quando esistono le interazioni tra gli esseri umani (il baratto è una forma di mercato), le borse moderne trovano convenzionalmente la loro nascita con lo sviluppo nel tardo Medioevo nelle Fiandre nella città di Bruges. La ricca famiglia di banchieri olandesi Van der Beurze diede il nome alla “borsa” di Bruges in quanto, difronte alla loro abitazione i mercati della città erano soliti riunirsi nel XIV secolo. Dalla trasformazione del nome Beurze si è giunti alla diffusione del termine francese di “bourse” e del latino “borsa” proprio perché dalle Fiandre si diffusero tipologie di pagamento di credito documentario, come le lettere di credito, negoziando merci, beni e servizi.

Il modello organizzativo ed economico si diffuse poi ad altre città come Anversa – altro importante centro commerciale e finanziario di quegli anni – quando la sua borsa divenne il primo mercato borsistico regolamentato al mondo. Il Belgio e L’Olanda furono tra i primi territori ad offrire questi tipi di servizio assieme alla diffusione delle compagnie commerciali e dall’espansione del commercio internazionale, come la Compagnia delle Indie, le quali necessitavano sia di forme fisiche di economia sia di antesignane forme di cartolarizzazione del credito.

La Borsa di New York

Chiaramente, le borse hanno seguito di pari passo l’andamento della tecnologia, in quanto alla base dello sviluppo delle borse moderne vi è l’approvvigionamento di “notizie”. La Rivoluzione Industriale del XVIII secolo accelerò l’evoluzione delle borse, con città come Londra e Amsterdam che divennero centri finanziari globali. A New York nel 1792, Wall Street una zona della città nota per gli scambi commerciali, venne firmato il Buttonwood Agreement. Nacque la New York Stock Exchange (NYSE), destinata a diventare la borsa più importante al mondo. I primi esempi di cartolarizzazione o di connivenza tra poteri economici e politici, favorirono la diffusione globale dei mercati.

L’Età Contemporanea: Globalizzazione e tecnologia

Il XX secolo è l’epoca d’oro dell’economia internazionale: tanti alti e bassi, con molte crisi economiche e tante guerre. I mix hanno portato a una delle epoche d’oro dell’economia mondiale, con il boom economico del dopoguerra e la progressiva nuova Globalizzazione dei mercati. La crescita delle telecomunicazioni e la rivoluzione informatica hanno permesso agli scambi di avvenire quasi in tempo reale su scala globale: cavi di rete sottomarini sono un esempio per poter permettere alla connessione dati di far viaggiare le informazioni economiche il più velocemente possibile. Oggi le borse di tutto il mondo si sono integrate in un sistema finanziario interconnesso, e la comparsa di nuove borse nei mercati emergenti ha ampliato ulteriormente l’accesso ai capitali.

La borsa nell’epoca di Internet

Dagli anni ’80, a partire dalla progressiva eliminazione del “trading floor” fisico e l’introduzione delle piattaforme elettroniche, gli scambi sono diventati più veloci e più accessibili. Oggi, investitori da tutto il mondo possono partecipare agli scambi con un semplice click, con un impatto significativo sulla democratizzazione dei mercati finanziari. La crescita della classe media e lo sviluppo dei fondi pensione e dei fondi comuni di investimento hanno avvicinato milioni di persone comuni ai mercati azionari, rendendo le borse uno strumento di investimento di massa. Le borse e le piattaforme di investimento sono alla portata di tutti, ma come si è giunti a tutto questo?

Le crisi finanziarie

Negli ultimi decenni, il ruolo delle borse è cambiato ulteriormente a causa del processo di finanziarizzazione dell’economia. Questo fenomeno, che ha visto la crescita esponenziale del peso della finanza rispetto all’economia reale, ha portato a un aumento della speculazione sui mercati finanziar, ma anche all’acuirsi delle disuguaglianze. Le crisi economiche, come il crollo di Wall Street del 1929 o la crisi finanziaria del 2008, hanno evidenziato come i rischi di una finanza globalizzata possano avere conseguenze devastanti per la società nel suo complesso, spesso aggravando le disuguaglianze economiche.

La finanziarizzazione dell’economia speculativa

L’aumento delle crisi economiche dovuta alle fluttuazioni delle borse e delle sempre più complesse economie internazionali, ha fatto sì che le conseguenze diventino sempre più gravose a causa dell’aumento del numero di persone spinte a “giocare in borsa”. Con la finanziarizzazione, le economie si sono sempre più spostate verso il mondo del credito e dei mercati finanziari, aumentando la speculazione e riducendo il legame con l’economia reale.

Dagli anni ’90 del XX secolo, uno degli strumenti chiave di questa nuova dinamica sono diventati i derivati finanziari. Questi strumenti, che comprendono opzioni, futures e swap, permettono agli investitori di speculare su tutto, dai prezzi delle azioni ai tassi di interesse, dai cambi valutari ai prezzi delle materie prime. Anche se originariamente concepiti per ridurre e coprire i rischi (hedging) della cartolarizzazione, i derivati sono diventati un potente strumento speculativo. Il risultato è stato un aumento della volatilità sui mercati finanziari. Movimenti rapidi e imprevedibili dei prezzi, guidati da algoritmi e strategie di trading ad alta frequenza, hanno reso i mercati più rischiosi e meno prevedibili per gli investitori tradizionali. Molti critici sostengono che questa speculazione sfrenata non solo crea instabilità, ma allontana le borse dalla loro funzione originaria di sostenere l’economia reale.

Speculazione, metalli preziosi e materie prime

Se da un lato ci sono dei beni e degli asset di mercato abituali, come l’investimento nei cosiddetti titoli azionari, dall’altro c’è il mercato e le borse storiche che vedono al centro lo scambio di metalli preziosi come l’oro e l’argento, sempre più centrali. Tradizionalmente considerati beni rifugio in tempi di crisi economica, i metalli preziosi sono diventati oggetto di intensa speculazione. L’oro, in particolare, è spesso utilizzato come copertura contro l’inflazione e la svalutazione monetaria, ma anche come strumento di speculazione a breve termine.

Gli investitori acquistano e vendono oro non solo nei mercati fisici, ma anche attraverso strumenti finanziari come i futures e gli exchange-traded funds (ETF). Questi prodotti consentono di accedere al mercato dell’oro senza dover detenere fisicamente il metallo, alimentando la speculazione su larga scala.

Le ultime crisi finanziarie legate alla crescente finanziarizzazione e speculazione sui mercati sono quelle legate agli eventi del 2008: la bolla speculativa sui titoli immobiliari statunitensi, innescata dal commercio di derivati legati ai mutui subprime ha portato alla più grave crisi finanziaria dal 1929, con effetti che sono ancora evidenti.

Anche le materie prime, come il petrolio, sono costante oggetto di forte speculazione. Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime possono avere un impatto significativo sulle economie globali, poiché molti paesi dipendono dalle esportazioni di queste risorse. Oggi, le situazioni internazionali, tra crisi ucraina e Medio Oriente, assieme alle tensioni geopolitiche tra Occidente e blocco NATO, Oriente e mondo disallineato, ha impattato enormemente sull’economia reale con l’aumento dell’inflazione ai livelli di 40 anni fa, con la differenza che dopo un po’ si è continuato a registrare un aumento di valore nelle economie reali, non solo in quelle finanziarie.

Prospettive future: la regolamentazione del mercato

Per secoli, il dibattito su come imbrigliare le borse e limitare la speculazione nei mercati è stato un tema centrale nel mondo della finanza. Molti esperti chiedono ancora oggi, nonostante il Liberismo economico dominante, una maggiore trasparenza sui derivati e altri strumenti finanziari complessi, nonché la reintroduzione di misure come la Tobin tax, una tassa sulle transazioni finanziarie che potrebbe ridurre la speculazione a breve termine. Allo stesso tempo, si sta cercando di bilanciare l’efficienza dei mercati con la loro stabilità. L’obiettivo è quello di mantenere l’accesso ai capitali e agli investimenti, ma senza mettere a rischio l’intera economia globale.

L’evoluzione delle borse riflette i cambiamenti economici e sociali che hanno caratterizzato il mondo negli ultimi millenni. Oggi emerge la necessità di conoscere l’ignoto e di non ignorare il passato e il presente. Sarà tenendo conto di quello che è accaduto fino ad oggi che sarà possibile muoversi nei mercati internazionali, ricordandosi però che le borse vere non sono solo quelle su cui operava un esperto e spregiudicato Leonardo Di Caprio. Ma vale la pena essere ancora oggi dei Wolf of Wall Street?

Leggi anche Btp Green, nuovo asset del ministero del Tesoro

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