A quattro anni dalla pandemia da Covid-19 durante la quale anche lui ha rischiato in prima persona con diversi giorni in terapia intensiva, l’ex Primo Ministro Britannico Boris Johnson ha dichiarato che durante l’ora buia del 2020 ha meditato di invadere l’Olanda.
Secondo il racconto dell’ex premier non nuovo a uscite sui generis, quando furono sviluppati dall’università di Oxford in collaborazione con AstraZeneca, i primi vaccini, la Gran Bretagna avrebbe dovuto beneficiare di tale produzione. Purtroppo, però a causa della Brexit i vaccini erano materialmente prodotti in Olanda e non potevano essere esportati in Gran Bretagna. Si trattava dei primi vaccini a vettore virale mentre quelli a Rna messaggero che sarebbero arrivati di li a poco apparivano come qualcosa di lontano e soprattutto difficili da produrre su vasta scala.
Boris Johnson e il folle piano di invasione
Johnson dichiara di aver parlato con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Doug Chalmers il quale gli aveva prospettato la fattibilità di un piano per raggiungere la costa olandese attraversando la Manica on piccole imbarcazioni e trafugare dai laboratori ben 5 milioni di vaccini che potevano essere messi in sicurezza e utilizzati dal popolo britannico. Il generale aveva però messo in guardia il primo ministro su quelle che potevano essere le conseguenze diplomatiche e soprattutto su come avrebbe fatto la Gran Bretagna a spiegare al mondo l’invasione di un paese alleato nella Nato come l’Olanda. Johnson ha poi spigato che egli stesso riteneva tutta la faccenda una follia senza volerlo ammettere pubblicamente. Gli altri protagonisti della vicenda, il Ministero della Difesa e il generale Chalmers, al momento non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.
Legig anche Falkland, scontro dialettico tra Cameron e Milei
Ancora nessun commento.