Skip to content

Lino Ieluzzi: “Quando si confonde la moda con lo stile è una tragedia”

Lino Ieluzzi
Lino Ieluzzi

Abbiamo intervistato Lino Ieluzzi noto proprietario di una Boutique nel centro di Milano, considerato icona di stile

Lei è considerato da molti un’icona di stile. Quanto è importante vestirsi bene? Pensa che vestirsi bene possa raccontare chi siamo socialmente?

Ritengo che uno dei grandi problemi sia il fatto che molta gente oggi non si veste e non si riconosce in ciò che indossa. Hanno perso quella voglia e quella gioia di guardarsi allo specchio e piacersi. Io penso che innanzitutto uno debba piacersi, anche prendendo cose che non costano molto. Penso che ognuno si debba divertire quando si veste, in questo modo anche il lavoro diventa più divertente. Questo è il concetto che cerco di trasmettere a coloro che vengono da me.

Quale è la differenza tra la moda e lo stile?

La moda e lo stile sono due cose completamente diverse. Quando si confondono questi due concetti diventa una tragedia. Questo è colpa anche delle generazioni precedenti che non trasmettono il piacere di vestirsi come è successo, ad esempio, a me. C’è un po’ il concetto “vestiamoci e partiamo” e non quello del piacere e di piacersi.

Nello stile è compreso anche il fascino e l’eleganza della persona che non dipendono necessariamente da ciò che si indossa. Conta il portamento, il fatto che uno sia predisposto a indossare cose che piacciono. La moda invece è qualcosa che oggi c’è, ma domani potrebbe essere diverso.

Lei pensa che il modo di vestire possa raccontare l’umore di una persona?

Attraverso l’abito che indossi può manifestare anche il tuo umore e puoi cambiare il tuo umore a seconda di quello che indossi.

Pensa che gli influencer diano buoni o cattivi consigli in tema di moda?

Purtroppo stiamo vivendo questo momento nel quale contano molto gli influencer e tutte le cose che vengono spinte e lanciate sui social. Molti ragazzi, ma non solo ragazzi, sono presi da questa cosa perché funziona, la vedono sugli altri e non pensano che la differenza la fai tu che la indossi. Questi percorsi lasciano il tempo che trovano.

Lei inizialmente ha aperto un negozio di moda, poi si è convertito solo per la moda maschile. Perché questo cambiamento?

È un cambiamento che risale al 1972. Inizialmente avevo un piccolo negozio poi, man mano, ho visto che si era liberato un ristorante vicino e ho preso quello spazio per allargare la mia attività. Ho cercato sempre di fare cose che fondamentalmente piacciono a me perché le cose che non mi piacciono non le faccio. Ho iniziato con i doppi petti e con le scarpe bicolore 25 anni fa e oggi vedo che è qualcosa che funziona e lo fanno in molti.

Come può la moda diventare linguaggio di espressione sociale considerando che varia in continuazione?

Questo è il vantaggio che hanno loro perché cambiando in continuazione hanno sempre cose nuove da dire. La grande moda, i fatturati se osserviamo bene, è all’estero che hanno i loro cavalli di battaglia. L’Italia è molto piccola ma i grandi numeri si fanno all’estero. Oggi stanno iniziando a rifare i cappotti a doppio petto da uomo come si facevano 25 anni fa, le giacche a doppiopetto. Molte clienti che vengono da me apprezzano il doppio petto.

C’è anche l’idea di avere un vestito per la domenica e poi ci sono i vestiti che si indossano abitualmente punto io penso che anche il vestito della domenica possa essere indossato durante la settimana che ne pensa?

Diciamo che qui al nord abbiamo un concetto un po’ diverso. La domenica la vedo come un’occasione di relax e metto i miei jeans. Un tempo c’era “quella cosa che mi devo mettere di domenica” ma adesso la tendenza si è un po’ invertita. Il concetto di andare in piazza, fare la passeggiata con un abito diverso è più un concetto del Sud.

Lei richiama spesso all’importanza degli accessori, come possono essere influenti sull’apparenza di una persona?

Gli accessori come ad esempio la mia catena o i miei bracciali sono cose storiche e divertenti. Si sono piccoli dettagli che ti divertono e questi piccoli accessori fanno la differenza.

Lei indossa sempre un orologio, vuole spiegarci perché?

Se ti piacciono gli orologi il bello dell’orologio è di come abbinarlo ai vestiti. Certo, nel caso dell’orologio è un piacere un po’ costoso.

Che differenza c’è dal punto di vista dell’abbigliamento tra l’estate e l’inverno?

Dico sempre che non c’è tanto una differenza. L’inverno è un po’ più sobrio rispetto all’estate ed è un modo come un altro per aiutare la gente e a vestire in un certo modo. D’estate è divertente abbinare tanti colori mentre d’inverno mi ferma a verde e blu e rosso.

La donna prende sempre qualcosa dal guardaroba dell’uomo ma l’uomo prende qualcosa dal guardaroba della donna?

No. Talvolta l’uomo riesce a prendere soltanto qualche idea sul colore. La donna indossa moltissime cose da uomo, ma non avviene il viceversa.

Per vestirsi con stile occorre necessariamente spendere tanto?

No assolutamente no. Se puoi permettertelo spendi, se non puoi permettertelo non spendi ma non devi pensare che ciò che costa meno sia come quello che costa di più. Questo non è vero, però se la mia tasca è questa e devo avere gusto a comprare, posso avere gusto anche spendendo meno. Se hai buon gusto e chi vende ti sa consigliare, fai una buona figura anche se puoi permetterti prodotti meno costosi.

Leggi anche Intervista ad Alessandro Cecchi Paone

Articoli correlati

Ancora nessun commento.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT