Dopo l’attentato del 13 luglio una nuova minaccia alla sicurezza del candidato repubblicano ed ex presidente Usa Donald Trump. Erano le 13:30, le 19:30 in Italia e il Tycoon si trovava nel suo golf club, tra le buche 5 e 6, un agente dei servizi segreti, preposti alla scorta del candidato alla Casa Bianca, è andato davanti all’ex presidente per verificare che fosse tutto sotto controllo ma ha visto sbucare la canna di un fucile dalla siepe. Si trovava comunque a circa 350 metri dal presidente. Gli agenti dei servizi segreti hanno aperto il fuoco per primi mettendo in fuga il soggetto. Grazie ad alcuni testimoni l’attentatore è stato rintracciato a bordo di una Nissan nera che aveva usato per la fuga.
Spari vicino a Donald Trump, chi è l’attentatore
Si tratterebbe di un cittadino americano originario delle isole Hawai di 58 anni. Al momento non son ancora noti i motivi del gesto. Il soggetto attualmente in custodia ai servizi segreti era armato con un fucile simile a un Ak-47, il famigerato kalashnikov, con munizioni e strumenti di precisione oltre a una telecamera Go-Pro che probabilmente intendeva usare per giare un filmino al momento dell’attentato. Secondo l’FBI “volevano assassinare Donald Trump”.
Attentato a Trump, nuovo flop della sicurezza
Nuovi interrogativi però avvolgono la gestione della sicurezza. Trump è stato vittima di un attentato il 13 luglio con le fisiologiche polemiche che seguono un attentato, in particolare dovute alla gestione della sicurezza. Al momento non si capisce come facesse l’attentatore a sapere che il candidato alla Presidenza si trovava nel suo golf club, né come si sia potuto avvicinare al perimetro e arrivare a distanza di tiro senza che nessuno se ne accorgesse. Tra le altre cose, secondo altre indiscrezioni, l’uomo avrebbe addirittura scavalcato un primo recinto di sicurezza. Sale l’attesa per le presidenziali insieme alla tensione.
Attentato a Trump, i commenti di Biden e Harris
Immediatamente dopo l’episodio sono stati informati sia il presidente Biden che la sua vice e candidata democratica Kamala Harris. Entrambi hanno espresso soddisfazione per il fatto che Trump ne sia uscito illeso. Kamala Harris ha sottolineato che in America non c’è spazio per nessuna violenza. Anche lo stesso Trump ha commentato l’attentato pur essendo stato messo in quarantena dai servizi segreti per 2 ore. Lui stesso, infatti, parlando al telefono con finanziatori e amici ha tenuto a precisare che a lui non è successo niente e che si trovava al sicuro, infine ha rimarcato il proposito di non fermarsi.
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