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A quando una legge per la prevenzione dell’usura?

Usura
Usura

È recente la notizia secondo la quale un addetto alle pulizie dell’ospedale San Camillo di Roma avrebbe commesso il reato di usura prestando soldi a colleghi e parenti di colleghi con un interesse che raggiungeva, in alcuni casi, anche il 900%. I carabinieri sono riusciti a fermarlo e a impedire che le minacce che lui e i suoi complici avrebbero rivolto alle vittime si concretizzassero.

Usura, il caso al San Camillo di Roma

L’addetto alle pulizie sessantenne ora si trova agli arresti domiciliari e subirà un processo in virtù delle denunce da parte di diverse vittime che finalmente hanno visto giungere al termine questa brutta esperienza. Tuttavia il problema dell’usura, in Italia, resta. Questo perché ogni volta che si trova uno strozzino, un usuraio, una persona disonesta che approfittando di debolezza e paura altrui cerca di arricchirsi, ci si sorprende sempre. Giustamente la stampa raccontoa l’accaduta informando i cittadini per mettere in guardia anche eventuali altri vittime. L’invito a denunciare da parte di giornalisti, magistrati e uomini delle forze dell’ordine è sempre fermo.

Quale è la necessità che spinge una persona a rivolgersi a un usuraio? Ovviamente la mancanza di denaro. Si ma se raccontassimo a un bravo studente la funzione del sistema creditizio e di quello bancario, questo ci rivolgerebbe una domanda: perché questi malcapitati si rivolgono a un usuraio invece che rivolgersi a un istituto di credito? Si potrebbe rispondere in vari modi alcuni dei quali imporrebbero una caduta di stile per chi fornisce le risposte. In realtà, la cosa più nitida che emerge ancora una volta è che la politica non prende in considerazione il problema e non si impegna per poterlo risolvere.

Usura il disagio delle vittime, il silenzio della politica

Nella richiesta di prestito dei poveri cittadini agli usurai vi è l’espressione di una necessità e la manifestazione di un disagio, un disagio del quale la politica è consapevole da decenni. Chi sono le vittime? Uomini, donne, lavoratori dipendenti, talvolta imprenditori. Il “pubblico” è variegato ma tutti hanno una cosa in comune, l’assenza di fiducia da parte del sistema creditizio e bancario. La necessità è il bisogno di denaro, il disagio è rappresentato dalla volontà di cercare denaro altrove quando gli istituti di credito dicono che non possono concedere nulla in assenza di garanzie. Gli usurai poi le garanzie le trovano, minacciando i malcapitati o le loro famiglie.

Il fondo di solidarietà non basta

In Italia esiste il fondo di solidarietà per le vittime dell’usura e del racket. Un fondo al quale ci si può rivolgere dopo aver subito danni dagli usurai e dagli estorsori. È sicuramente cosa buona e giusta ma non sarebbe forse ancora meglio istituire un fondo di prevenzione per i danni dell’usura e del racket? Certo si tratterebbe di un meccanismo complesso ma che potrebbe essere facilmente implementato e finanziato. A coloro che chiedono piccoli prestiti, ad esempio sotto i mille euro, si potrebbe chiedere la disponibilità a fare lavori socialmente utili per un numero di ore proporzionale al minimo sindacale di una qualche categoria di riferimento, per estinguere il proprio debito qualora non fosse ripagato. Il tasso d’interesse applicato potrebbe essere dello 0,8% – 1,5% annuo e l’implementazione potrebbe avvenire tramite la Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe mettere a disposizione al massimo 1 – 1,5 miliardi di euro per una sperimentazione che potrebbe durare 2 o 3 anni. Infine si potrebbe porre un tetto, oppure imporre ulteriori accertamenti per cifre maggiori, all’entità dei prestiti che questo fondo di prevenzione potrebbe elargire, regolando il numero delle volte per le quali è possibile accedervi nell’arco di un certo tempo.

Certamente questo dispositivo non eliminerebbe il problema, ma come dimostra la recente vicenda a Roma c’è gente che si indebita anche per poche centinaia di euro. Il fondo sarebbe sicuramente di aiuto per prevenire questo tipo di disagio.

Leggi anche Autostrade, il progetto del governo per gestione e tariffe

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