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Zuccheri: una proposta di legge per tutelare la salute

Nataliya Gera e il logo del Radar
Nataliya Gera e il logo del Radar

Il radar dopo l’incontro con Nataliya Gera ha deciso di sposarne la causa cercando di fare il possibile, in termini di informazione e comunicazione, per rendere responsabile, da parte di tutti i lettori e di tutti i cittadini, il consumo di zuccheri e dolcificanti. Teniamo a precisare che di seguito pubblicheremo una breve relazione che accompagnerà la proposta di legge di iniziativa popolare, così come previsto dall’articolo 71 della Costituzione, che tende non a demonizzare o impedire, ma a informare e rendere più responsabile il consumo di zuccheri. Come per ogni cosa vi può essere un giusto mezzo, non serve eliminare, non serve eccedere. Siamo consapevoli che i prodotti zuccherati fanno parte del paniere alimentare comune al tessuto sociale italiano, europeo e dei paesi occidentali. Si moltiplicano tuttavia gli studi che affermano la necessità di consumare zuccheri in modo parsimonioso. In ogni caso, occorre precisare che non abbiamo neppure preso in considerazione l’eliminazione completa, dalla nostra dieta, dei prodotti che contengono zuccheri aggiunti. Siamo consapevoli che sono ottimi al palato e noi stessi ne siamo consumatori.

Questa iniziativa tende semplicemente a rendere responsabile il consumo di zuccheri in modo che i cittadini siano consapevoli degli alimenti che li contengono in modo da poter evitare le patologie derivanti dagli eccessi e godere così, per più a lungo nel corso della propria vita, di buona salute con la conseguente possibilità di poter consumare dolciumi, in modo responsabile, anche in età più avanzata. Si tende quindi ad aumentare la longevità dei consumatori, anche la longevità commerciale accanto a quella biologica. Se i cittadini vivono di più e in buona salute sono consumatori per un periodo più lungo. Infine, va specificato che la proposta di legge si propone esplicitamente di non normare le bevande artigianali e i prodotti di alta pasticceria. Si tratta di prodotti che se consumati responsabilmente e in modo parsimonioso possono apportare benefici fisici e psicologici ed è per questo che scegliamo di lasciare libertà creativa a chi li prepara.

Di seguito riportiamo il testo della proposta che ci proponiamo di presentare alle Camere, il prima possibile, corredata di almeno 50 mila firme degli elettori. La Costituzione specifica che occorre presentare un progetto di legge redatto in articoli, tuttavia i regolamenti parlamentari spesso parlano anche di relazioni che evidenziano la necessità dell’intervento normativo e cosa ci si aspetta da tale intervento. Noi del Radar insieme a Nataliya Gera abbiamo pensato di predisporre una breve relazione introduttiva senza, ovviamente, pretendere di sostituirci al lavoro di integrazione e modifica da parte delle commissioni competenti in Parlamento.

Necessità dell’intervento normativo

Secondo i dati ISTAT relativi all’anno 2020 e pubblicati nel 2022 dall’Istituto Superiore di Sanità [1], il 5,9% della popolazione italiana soffre di una patologia glicemica. Tra questi il 71% è in eccesso ponderale e l’89% dichiara di non consumare abbastanza frutta e verdura.

Uno studio realizzato dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University nel Massachusetts e pubblicato sulla rivista Nature Communications evidenzia come il consumo di bevande zuccherate sia in aumento nel mondo. Secondo i dati raccolti dalla ricerca oltre il 25% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni ha consumato, nell’anno 2019, almeno una porzione di bevande zuccherate quotidianamente. Lo studio considera una porzione la quantità di 24 cl, ma è ragionevole pensare che nel caso italiano si sia andati oltre, verso i 33 cl considerando che la maggior parte dei produttori vende le proprie bevande in confezioni di questo tipo.

La società italiana di diabetologia ha presentato i dati secondo i quali il costo sociale per la cura dei malati diabetici nel 2019 ammontava a 9,5 miliardi di euro, cioè l’8,3% della spesa sanitaria totale[2].

L’eccessivo quantitativo di zuccheri è associato alla presenza, tra le altre, di malattie cardiometaboliche che sono la prima causa di morte dei paesi sviluppati.

Alla luce dei dati esposti e della necessità di ridurre la spesa sanitaria, se non altro per offrire adeguati LEP ai cittadini, è indispensabile ridurre il consumo di zuccheri nelle bevande e nei prodotti industriali trasformati. I dati qui esposti non tengono conto dei costi sociali per la cura di altre patologie indotte della eccessiva presenza di zuccheri aggiunti negli alimenti né di quelli per le patologie connesse al diabete. Per questi motivi è ragionevole pensare che i costi sociali dovuti all’eccessivo consumo di zuccheri siano anche maggiori di quelli riportati.

Cosa ci si attende dall’intervento normativo

Le norme accompagnate da questa relazione non si propongono di proibire il consumo di zuccheri. Il proibizionismo non ha funzionato con l’alcol e certamente non funzionerebbe nella società italiana contemporanea fortemente dipendente, in senso sociologico e fisiologico, dal consumo di zuccheri. Lo scopo è quindi quello di aumentare la consapevolezza nei cittadini adulti e in età scolare, di quali danni possano essere provocati da un eccessivo consumo di zuccheri obbligando, da un lato, la scuola e la famiglia a fare la loro parte in fase di formazione e, dall’altro, i produttori di dolciumi e bevande a non limitarsi alla descrizione dei valori nutrizionali ma a inserire, sulle confezioni, ulteriori e ben visibili informazioni che permettano al consumatore di distinguere un prodotto eccessivamente zuccherato da altri che contengono esclusivamente zuccheri non aggiunti o che ne sono privi. Ci si aspetta che in un decennio dall’entrata in vigore della legge, ci sia una diminuzione dell’incidenza del diabete soprattutto per quanto riguarda la popolazione infantile e giovanile – 6-35 anni – e sul lungo periodo, anche nella popolazione adulta e anziana. Il tutto con una conseguente riduzione della spesa sanitaria e con l’aumento della qualità della vita dei cittadini. Un cittadino in salute può lavorare e produrre più a lungo incidendo meno anche sulla spesa previdenziale. Va infine messo in evidenza che chi propone la legge, non vuole in alcun modo demonizzare gli zuccheri, gli alimenti o le bevande zuccherate o i produttori di tali composti. Ci si propone semplicemente di rendere il consumo parsimonioso nell’ottica di permettere ai consumatori di godere di buona salute rendendoli più longevi anche dal punto di vista commerciale. Un cittadino in buona salute vedrà insorgere diabete e altre malattie metaboliche più tardi possibile nel corso della vita con la conseguenza che potrà essere un consumatore responsabile anche in età più avanzata. Cittadini-consumatori in salute sono interesse non solo genericamente dell’interno corpo sociale – a tal proposito la Costituzione stessa all’articolo 32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” – ma anche specificamente degli stessi produttori di bevande e alimenti contenenti zuccheri in quanto cittadini più longevi e in buona salute consumano e producono ricchezza più a lungo.

La proposta di legge di seguito riportata, scritta dal direttore del Radar, sarà vagliata prima da un team legale e poi avviata al processo di iniziativa legislativa popolare.

Proposta di legge di iniziativa popolare ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione

Articolo 1

Tutti i produttori di bevande e/o alimenti che contengono zuccheri aggiunti devono indicare sull’etichetta oltre alla quantità totale di zuccheri presenti anche la percentuale di zuccheri incidente sul totale della massa commestibile dell’intera bevanda e/o alimento.

Nel caso il prodotto contenga dolcificanti diversi dal saccarosio i produttori dovranno specificare chiaramente che “Il prodotto contiene dolcificanti diversi dal saccarosio: [nome del dolcificante o dei dolcificanti separati da virgole]”

Articolo 2

Tutti i prodotti di cui all’articolo 1 devono indicare in modo visibile la scritta “Contiene zuccheri aggiunti”.

Articolo 3

I prodotti di cui all’articolo 1 che contengono una percentuale di saccarosio maggiore del 10% della massa complessiva commestibile dell’intero prodotto devono recare in modo visibile la scritta “Prodotto super zuccherato”.

Nel caso il produttore usasse altri prodotti edulcoranti, sarà suo onere attenersi al comma 2 dell’articolo 1 e indicare il rapporto, in percentuale e in termini di massa e di potere dolcificante della sostanza o delle sostanze utilizzate, con il saccarosio.

Articolo 4

In tutte le scuole primarie e dell’infanzia e comunque in tutte le scuole di ogni ordine e grado frequentate da bambini e adolescenti tra i 3 e i 14 anni è prevista almeno un’ora di educazione alimentare a settimana.

I genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, devono essere coinvolti nell’educazione e nelle scelte alimentari dei bambini attraverso incontri scuola-famiglia obbligatori per una durata complessiva di almeno 10 ore nell’arco dell’anno scolastico, al fine di comprendere l’importanza e la necessità di una adeguata alimentazione e i rischi derivanti dall’eccessivo consumo di zuccheri e dolcificanti. 

Le disposizioni di cui ai commi precedenti del presente articolo sono realizzate affidando l’insegnamento a personale qualificato e autorizzato dal ministero della salute.

Articolo 5

In tutte le mense scolastiche e comunque nelle mense pubbliche gestite dallo Stato, dalle Regioni, da enti pubblici o da privati secondo il principio di sussidiarietà, con esclusione delle mense dedicate agli indigenti, è fatto divieto di utilizzare alimenti e/o bevande che eccedano il 10% della quantità totale di zuccheri incidenti sul totale della massa commestibile dell’alimento e/o della bevanda.

Nel caso il servizio mensa prevedesse l’uso di prodotti contenenti sostanze edulcoranti diverse dal saccarosio, il livello del percentuale sarà calcolato secondo il comma 2 dell’articolo 3.

Le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private scoraggiano nell’affidamento dei servizi mensa e/o di catering, l’uso di prodotti contenenti dolcificanti diversi dal saccarosio se non per preparati didattici.

Dalle disposizioni del precedente comma sono esclusi i preparati didattici realizzati, a fini formativi, nelle scuole e negli istituti di formazione alberghiera

Articolo 6

Dalle disposizioni della presente legge sono esclusi gli alimenti e/o le bevande artigianali e i prodotti di alta pasticceria.


[1] https://www.epicentro.iss.it/diabete/epidemiologia-italia#:~:text=Popolazione%20adulta,tra%20le%20persone%20ultra%2075enni.

[2] https://www.siditalia.it/pdf/marche/congresso-10-2019/Marcellusi.pdf

Leggi anche Parlando di alimentazione e benessere con Nataliya Gera

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