Skip to content

Trent’anni senza Massimo Troisi

Massimo Troisi - Immagine Walton Zed
Massimo Troisi - Immagine Walton Zed

Sono trascorsi esattamente trent’anni da quando, il 4 giugno del 1994, Massimo Troisi ci ha lasciato.
Per portare a termine le riprese del film “Il Postino”, tratto dal libro “Il Postino” di Pablo Neruda, Massimo Troisi decise di spostare il giorno dell’intervento, per poter lavorare sul set con Philippe Noiret che interpretava il ruolo del celebre poeta. Le riprese furono girate sull’Isola di Procida nell’autunno del 1993, e i problemi di Troisi, allungarono i tempi delle riprese. La lavorazione del film ruotava intorno al noto attore e ad un certo punto fu necessaria una controfigura per poter girare le scene più difficoltose. Riuscì a portare a termine le riprese, ma morì poche ore dopo. Il film ebbe la nomination all’Oscar come miglior colonna sonora, composta da Luis Bacalov.

Massimo Troisi e Napoli

Non potrebbe esistere Napoli senza Massimo Troisi, che con la sua voce buffa e le battute spiazzanti ha conquistato l’affetto dei napoletani e non solo. In un periodo nel quale non esistevano social, internet, e smartphone, dove Napoli era una città dilaniata dagli esiti del terremoto, Massimo Troisi, ha regalato alla sua città una parentesi ironica e ha dato modo ai cittadini napoletani di sorridere e andare avanti nonostante il periodo difficile

Massimo Troisi, Napoli e i luoghi comuni

Massimo era nato a San Giorgio a Cremano, ed esordì all’età di 15 anni nel teatro parrocchiale insieme al collega e amico Lello Arena. Il successo porta Massimo Troisi dai piccoli teatri di periferia al cinema in TV. I suoi colleghi Lello Arena ed Enzo Decaro, lo accompagneranno con un umorismo complesso in molti set cinematografici e teatrali. L’umorismo di Troisi aveva sempre un suo perché, la battuta era sempre seguita da un ragionamento e aveva un significato profondo. In tutti noi c’è una parte di Massimo Troisi che insieme a Edoardo De Filippo e a Totò, rappresenta Napoli con orgoglio.
Lo scrittore Maurizio De Giovanni dice:

Scrittori, autori che scrivono su Napoli e di Napoli hanno paura di ricorrere ai luoghi comuni perché nella mente del popolo si pensa a Massimo Troisi e alla dissacrazione perenne di quei luoghi comuni.

Il rapporto con la religione

Molte sono le battute che potremmo citare, quelle battute che in un modo e in un altro hanno mostrato le contraddizioni e la falsità della nostra società. Troisi aveva trovato la chiave per poter raccontare, attraverso la commedia, l’Italia agli italiani. Tra le altre cose cercò di mettere la vita parrocchiale in diretto contatto con i problemi più scabrosi della realtà.

Penso che la religione, così come la famiglia, sia un potere difficile con cui convivere, un potere modificante. Mi accorgo che parlare di religione come miracolo, come Lourdes, è una mia costante. C’è in quasi tutte le cose che ho fatto, anche quando questo argomento non era calcolato. Perché ho sempre sentito la religione come un fatto strano, esagerato.

I personaggi di Troisi, l’arte che cambia

“La Smorfia”, “Ricomincio da tre”, “Scusate il ritardo” per citarne alcuni, rappresentano il lato romantico e anche sognatore di Troisi che non smetteva mai di sperare in un mondo migliore. Con le sue pellicole cercò una nuova forma espressiva per portare il nuovo cinema italiano lontano dai soliti cliché della vecchia commedia. Non si trovano più i soliti personaggi disoccupati, latin lover o camorristi, ma la figura dell’antieroe, caratterizzato da una timidezza a tratti quasi adolescenziale, un linguaggio fatto di gesti ed espressioni, dove il napoletano attore, viaggia e non emigra e a muoverlo non è la ricerca del lavoro, ma il desiderio di conoscenza. Nei suoi film le donne hanno trovato la parità con gli uomini, i personaggi femminili colpiscono per la loro decisione nell’affrontare la vita.

Ciò che caratterizzava Troisi più di ogni cosa era il recitare in napoletano, ogni sua battuta era in lingua napoletana e la scelta era dettata dalla volontà di mantenere le sue radici culturali intatte. In un’intervista realizzata da Isabella Rossellini, alla domanda

Ma perché parli sempre in napoletano?

rispose:

Perché è l’unico modo in cui so parlare, io mi sforzo a parlare italiano ed è giusto che anche voi vi sforziate a capire il napoletano.

il rapporto con la politica

Il rapporto che Troisi aveva con la politica era in apparenza accondiscendente, ma sapeva bene mettere in luce le principali magagne attraverso una satira pacata e intelligente.

Memorabile fu una sua intervista a “Domenica In”, presentata da Pippo Baudo e durante la quale, Massimo disse:

Se Giulio Andreotti diceva che era mio padre, io ero contento. Avrei voluto lui come padre perché è ingenuo, è buono. Uno che sta da 40 anni in Italia sono accaduti delitti, mafia, servizi segreti deviati, stragi e lui non si è mai accorto di niente, mai.

Le mostre e il ricordo di Massimo Troisi

Per mantenere ancora vivo il suo ricordo sono state aperte diverse associazioni e scuole di recitazione, che lo ricordano attraverso l’arte. Alcuni componenti della sua famiglia, tra i quali il nipote Stefano Veneruso, lo hanno ricordato in un recente libro dal titolo “Il mio verbo preferito è evitare”. Da poco, a causa della stessa patologia cardiaca di Massimo Troisi è deceduto suo nipote Daniele Troisi venuto a mancare all’età di 40 anni. Daniele ha omaggiato suo zio Massimo attraverso l’arte, e qualche anno fa, decise di incaricare l’artista contemporaneo Walton Zed, di dipingere alcuni ritratti dello zio Massimo per presentarli, successivamente a una mostra d’arte a lui dedicata. L’immagine che vi proponiamo in copertina è proprio quella commissionata a Walton Zed.
I dipinti sono stati presentati alla mostra “Il postino dietro le quinte – I volti di Massimo Troisi” nel corso della quale è stata esposta un’emozionante carrellata di ricordi e opere d’arte, raccontando la poetica, le passioni, i successi e la vita di Massimo Troisi.

Leggi anche Intervista a Stefano Andreotti

Articoli correlati

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT