Il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato che entro maggio presenterà al Consiglio dei ministri un provvedimento per regolarizzare e sanare le piccole irregolarità all’interno delle abitazioni. Questa iniziativa, chiamata “salva-casa”, è stata presentata durante la presentazione del suo libro “Controcorrente” il 30 aprile a Roma, insieme al generale Roberto Vannacci al Tempio di Adriano. L’obiettivo di Salvini è quello di recuperare consensi alle elezioni europee ed evitare il sorpasso di Forza Italia. Tuttavia, la premier Giorgia Meloni ha posto dei paletti al piano di Salvini, sottolineando che non si tratterà di un condono e che avrà l’ultima parola su perimetro e limitazioni. Ma quali sono le misure che il vicepremier e ministro delle Infrastrutture vorrebbe portare in Consiglio dei ministri?
Le misure previste dal piano “salva casa”
Il piano “salva casa” prevede una serie di misure volte a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali che interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri. Le misure riguardano difformità di natura formale, difformità edilizie “interne” che i proprietari hanno apportato alle loro unità immobiliari, e difformità che potevano essere sanate all’epoca della realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme”. Inoltre, il piano prevede di permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.
Tutela dei piccoli proprietari e deflazione del lavoro degli uffici tecnici comunali
L’obiettivo del piano “salva casa” è tutelare i piccoli proprietari immobiliari che spesso attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e non riescono a ristrutturare o vendere la propria casa. Inoltre, il piano mira a deflazionare il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi, il piano prevede anche di intervenire sulle procedure amministrative.
Casi specifici su cui dovrebbe incidere la norma salva casa
Il piano “salva casa” dovrebbe intervenire su alcuni casi specifici, come quello di chi compra una casa sulla base di una planimetria che non corrisponde allo stato effettivo dell’organizzazione degli spazi interni. Inoltre, il piano dovrebbe regolare il caso di chi acquista un immobile costruito prima degli anni ’60 e non ha la documentazione sul suo stato legittimo, rendendo difficile la ristrutturazione.
Eliminazione della doppia conformità e dichiarazione di stato legittimo degli immobili
Dal punto di vista tecnico, il piano “salva casa” prevede l’eliminazione della doppia conformità, ovvero la necessità che gli elementi realizzati senza permessi o in difformità da permessi siano conformi sia alle regole del tempo in cui sono stati realizzati che alle regole del tempo in cui viene chiesta la sanatoria. Inoltre, il piano prevede la dichiarazione di stato legittimo degli immobili costruiti prima del 1967, quando non erano ancora previsti i titoli edilizi, sanando così tutte le piccole irregolarità.
Costi per la sanatoria delle irregolarità
Infine, il piano “salva casa” prevede che chi vuole sanare le irregolarità dovrà pagare in base alla distanza dalle regole di conformità edilizia. Tuttavia, i dettagli sui costi devono ancora essere definiti.
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