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Jane Goodall la deforestazione e le specie a rischio

Jane Goodall
Jane Goodall

In occasione della recente Giornata della Terra, sentiamo il dovere spontaneo di fare un mea culpa. La relazione tra l’uomo e l’industria, tra l’uomo e i combustibili fossili, e tra l’uomo e la ricerca dell’oro, comporta non solo l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra, ma anche l’estinzione di specie animali. Il nostro utilizzo di combustibili fossili rilascia nell’atmosfera enormi quantità di anidride carbonica e gas serra che ricoprono il globo, trattenendo il calore e causando il surriscaldamento globale. Siamo colpevoli di inquinare i terreni con l’uso di pesticidi e diserbanti tossici, dannosi non solo per il suolo ma anche per gli uccelli, gli insetti e i mammiferi che abitano quelle zone. I nostri rifiuti, riversati nei fiumi e nei mari, finiscono nell’oceano, che oggi è sempre più inquinato. Un problema ancora più allarmante è rappresentato dall’allevamento di tipo industriale, dove miliardi di animali vengono imprigionati per intensificare la produzione e durante la digestione emettono metano, un gas serra molto aggressivo.

La Battaglia di Jane Goodall per la Conservazione

Senza rendercene conto, stiamo distruggendo tutti gli ecosistemi, e la conseguenza più grande è la sesta grande estinzione di piante e animali. A battersi per la nostra Terra e per le scimmie antropomorfe, purtroppo oggi in via di estinzione, è l’etologa, antropologa e scrittrice britannica Jane Goodall. Goodall è una fervente sostenitrice di cause ambientaliste e umanitarie, nota per il suo lavoro svolto nella vita sociale degli scimpanzé. Ha dedicato tutta la sua vita allo studio dei comportamenti dei primati, partendo da gesti quotidiani come l’uso di un filo d’erba per estrarre termiti da un nido nel terreno o l’utilizzo di pietre per rompere gusci di frutti. Ha osservato che i primati assumono comportamenti simili a quelli umani, come la competizione violenta per il territorio. A causa della deforestazione, Goodall ha notato la scomparsa di molti habitat e di molte scimmie della specie degli scimpanzé di Gombe. Ha quindi iniziato a promuovere varie attività di sensibilizzazione contro la deforestazione a favore di uno sviluppo più sostenibile per le popolazioni che vivono nelle foreste tropicali.

Obiettivi della Sensibilizzazione di Goodall

Gli obiettivi della sua campagna di sensibilizzazione sono:

  • Attirare l’attenzione su animali simili a noi a rischio di estinzione.
  • Promuovere il benessere di tutti gli scimpanzé costretti a vivere in cattività presso i nostri parchi naturali e zoo.
  • Aumentare la consapevolezza sulle principali minacce alla sopravvivenza degli scimpanzé, tra cui la perdita di habitat, le malattie trasmesse dall’uomo e il traffico di specie selvatiche.

La Critica situazione delle Specie Affini all’Uomo

In Indonesia sono scomparsi più di centomila oranghi e in Africa i gorilla di montagna sono rimasti poche centinaia, mentre gli scimpanzé sono rimasti poco più di un migliaio. Un dato catastrofico se si considera che all’inizio del Novecento gli scimpanzé in Africa erano un milione. Purtroppo questa situazione non è ben recepita dalle persone, le quali dimenticano che lo scimpanzé è la specie evolutiva più vicina a noi. Fino a poco tempo fa, le cause dell’estinzione di questa specie erano il bracconaggio, ma oggi si è aggiunta l’apertura di miniere vicino alle loro zone di habitat. Le miniere vengono aperte per estrarre minerali preziosi come l’oro, l’argento, il manganese e il coltan. Le concessioni date dai governi locali alle multinazionali comportano un pericolo sia per gli animali che per gli abitanti della zona, reclutati con salari da fame e maltrattati come schiavi. Inoltre, la diffusione di malattie come il Covid-19, l’Ebola e l’Aids ha ulteriormente peggiorato la situazione, poiché gli abitanti non possono difendersi e una volta contratto il virus, lo diffondono ulteriormente.

Speranza nell’Azione: L’Invito di Goodall alla Partecipazione

Una frase di Jane Goodall cattura l’attenzione:

Solo comprendendo ce ne interesseremo. Solo interessandocene aiuteremo. Solo aiutando tutto potrà salvarsi. La speranza è nel fare.

Se la speranza risiede nell’azione, allora bisogna credere che l’uomo troverà una soluzione al dissesto ambientale che lo minaccia, esortando ognuno di noi ad agire a nome di tutti gli esseri viventi del pianeta. Molti si chiederanno in che modo possono agire per cambiare le cose, come può una persona fare la differenza? Durante un’intervista, Jane Goodall dice:

In effetti, se guardiamo intorno nel mondo, ci sentiamo abbattuti e senza speranza. Io dico alle persone di pensare al proprio ambiente locale. Che cosa li disturba? Forse sono preoccupati per i rifiuti. Provino a convincere i loro amici ad aiutarli a raccoglierli. Forse sono turbati dal numero di senzatetto, allora facciano volontariato in una mensa dei poveri. Magari si preoccupano dei cani randagi o dei gatti domestici che vagano per le strade perché uccidono uccelli e piccoli mammiferi. Allora facciano volontariato in un rifugio, avviano una campagna per convincere le persone a identificare i loro gatti con dei campanellini, e così via. A quel punto, vedranno che loro e i loro amici possono fare la differenza. Si sentiranno meglio e vorranno continuare a fare la loro parte. E quando si renderanno conto che milioni di persone come loro stanno facendo la loro parte, oseranno pensare in modo globale: insieme stiamo iniziando a riparare il danno che abbiamo causato. Ho quattro motivi per essere speranzosa. Primo, sono i giovani di oggi, che capiscono i problemi che stiamo affrontando e possono agire. La seconda “ragione di speranza” è lo straordinario intelletto umano. Stiamo finalmente usando il nostro intelletto per trovare modi per curare alcune delle ferite che abbiamo inflitto al mondo naturale e per vivere in modo più sostenibile, ad esempio utilizzando l’energia solare o eolica. Le persone stanno iniziando a pensare al loro impatto ambientale. Cosa comprare? Il modo in cui è stato prodotto è dannoso per l’ambiente? È stato crudele verso gli animali, come negli allevamenti su scala industriale? È poco costoso a causa di salari ingiusti in altri Paesi? Se la risposta a una qualsiasi di queste domande è “sì”, non lo compriamo. La terza motivazione è la resilienza della Natura. La quarta ragione di speranza è l’indomito spirito umano. Le persone affrontano problemi che sembrano impossibili e così spesso raggiungono risultati sorprendenti. Icone come Nelson Mandela o Martin Luther King. Coloro che sono afflitti da disabilità fisiche conducono comunque vite che ispirano coloro che li circondano. Ho così tanti esempi, ma ciò che voglio dire è che ognuno di noi ha lo stesso spirito indomito. Dobbiamo alimentarlo, esprimerlo per ispirare gli altri, affinché insieme possiamo rendere questo mondo migliore per tutti. Ognuno di noi fa la propria parte.

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