Pompei è ricca di sorprese e non smette mai di stupirci con i suoi scavi archeologici. Per il triennio 2024-2026, l’UE, il governo e altre istituzioni locali hanno finanziato un progetto da 100 milioni di euro che ha come protagonista la città di Pompei. Il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha reso pubblica la scoperta di un nuovo affresco trovato tra gli scavi all’interno della casa di Leda nella città pompeiana. Si tratta di un affresco che raffigura il mito greco di Frisso ed Elle, dove si nota il principe beota Frisso, in groppa all’Ariete del Vello d’Oro, che tenta di salvare la sorella Elle che sta annegando in mare.
Si è ripetuta la storia, ci troviamo di fronte a un bellissimo affresco, in ottimo stato di conservazione. Nella casa a sud è emerso l’affresco, mentre in quella a nord è stato trovato nei mesi scorsi il gruppo di statuette ora in restauro. L’auspicio è render presto fruibili anche queste aree. Il mito di Frisso ed Elle è diffuso a Pompei, ma rimane attuale: sono due profughi in mare, fratello e sorella costretti a fuggire perché la matrigna li vuole cacciare di casa, agendo con inganno e corruzione.
Le scoperte di Pompei Atamante e Ino
La leggenda narra che Atamante, re di Orcomeno in Beozia e padre di Frisso ed Elle, nati dall’unione con la dea delle nubi Nefèle, si innamorò di una mortale di nome Ino, da cui ebbe altri due figli, Learco e Melicerte. La dea Nefèle tornò in cielo e Frisso ed Elle rimasero con il padre e la matrigna, la quale li trattava male desiderando ardentemente la loro morte. Un giorno, approfittando di una carestia che colpì la città, convinse il re che i due fratelli dovessero essere sacrificati agli dei. Nefele scoprì il piano della donna malvagia e, nel momento del sacrificio, avvolse i figli in una nube e li fece salire su un montone dal vello d’oro, in grado di volare. Frisso ed Elle furono così salvati, mentre Atamante e Ino impazzirono al punto da causare la morte di Learco. Atamante, scacciato dal trono, morì miseramente in Tessaglia, mentre Ino e Melicerte, trasformati dagli dei in divinità marine, si gettarono in mare. Durante l’ascensione verso il cielo, Elle cadde in mare e Frisso, sacrificando il montone, prese con sé il prezioso Vello d’Oro e lo portò in dono al re del paese, Eete. Zuchtriegel ricorda che Pompei e altri parchi archeologici italiani sono inclusi nella legge di Bilancio 2024:
La nostra politica, come è noto, non è quella di scavare ad ogni costo. Tutto ciò che viene scavato deve essere restaurato, tutelato e reso accessibile per i prossimi 100 anni e oltre. Attualmente si sta scavando su un’area di 9000 mq, con 9 cantieri in corso e 11 in fase di avvio.
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