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Gli elefanti sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio

Elefanti
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Negli ultimi 50 anni, a causa dell’aumento del bracconaggio, il numero degli elefanti è notevolmente diminuito. La loro grande famiglia, che ospita specie di vario genere, si è ridotta drasticamente, e la colpa è dell’uomo, che ha invaso il loro territorio per costruire strade e case. Tuttavia, ciò che fa maggiormente gola è l’avorio, utilizzato per la creazione di oggetti da collezione. Oggi in Africa vivono circa 415.000 elefanti, mentre in Asia è probabile che in natura ce ne siano solo 50.000.

L’allarme del WWF

Lo stesso allarme veniva lanciato dal WWF, che denunciava la possibile scomparsa dell’elefante in Africa, sottolineando il picco di attività illegale legata al bracconaggio in aumento rispetto agli anni ’70 e ’80. Ogni anno circa 20.000 elefanti vengono uccisi e dati al commercio, una situazione critica nonostante il divieto di commercio e detenzione di avorio stabilite dalla CITES (Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie Minacciate di Estinzione di Flora e Fauna Selvatica).

La correlazione tra bracconaggio e benessere delle comunità locali

Un team di ricerca ha rilevato che i maggiori casi di bracconaggio si rilevano nell’Africa centrale e vicino al confine tra Mozambico e Tanzania, colpendo più duramente gli elefanti africani di foresta rispetto ai cugini della savana. Dove la popolazione vive in peggiori condizioni di benessere e con peggiore assistenza sanitaria, maggiore è la probabilità di riscontrare il fenomeno del bracconaggio. D’altra parte, dove si vive in condizioni igieniche migliori, minore è la probabilità di riscontrare il commercio degli elefanti. Pertanto, lo studio dimostra che c’è correlazione tra bracconaggio e benessere delle comunità locali.

Il programma “Zero Poaching” del WWF

Un fattore molto importante sottovalutato che aggrava sul bracconaggio è la scarsa partecipazione. A tal proposito, il WWF ha sviluppato un programma chiamato “Zero Poaching”, per ridurre il commercio di avorio, attraverso l’educazione ambientale, l’assistenza medica e il sostegno alla scolarizzazione.

La campagna “Hands Off Our Elephants” di Kahumbu

D’altro canto, Kahumbu, amministratore delegato dell’organizzazione ambientalista WildlifeDirect e National Geographic Explorer, afferma: “Il bracconaggio non soltanto stermina gli animali, ma mina alla base la società”. La sua organizzazione ha così monitorato i casi di bracconaggio, grazie agli archivi dei tribunali del Kenya, e ha lanciato una campagna chiamata “Hands Off Our Elephants” (in italiano, “Via le mani dai nostri elefanti”). La sua campagna mira non solo ad educare i bambini al valore della fauna, ma ha come obiettivo quello di cambiare la coscienza dell’intera nazione sulla conservazione delle specie.

I segreti degli elefanti su Disney +

James Cameron ha ideato una serie di documentari in onda su Disney + dal nome “I segreti degli elefanti”, che raccontano la vita degli elefanti nei loro habitat, esplorando l’Asia e le sue foreste, i deserti e la savana dell’Africa. Ma soprattutto, racconta la vita delle persone dedite a salvare la specie degli elefanti. L’etologa Joyce Poole, affermata esperta del comportamento degli elefanti africani, spera che “I segreti degli elefanti” aiuterà le persone a familiarizzare con la fauna selvatica che vive loro attorno.

L’elefante asiatico e la tristezza negli occhi

Kahumbu nel suo servizio speciale “The Elephant Next Door” (in italiano, “L’elefante della porta accanto”), si concentra sul suo studio sull’elefante asiatico. Durante il suo viaggio in Asia, nota la tristezza negli occhi degli elefanti: “Guardandoli negli occhi sembrano così tristi”.

Leggi anche Emma e il giaguaro nero, quando gli animali migliorano gli umani

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