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Il decreto sul Pnrr è stato firmato da Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - Foto Quirinale
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - Foto Quirinale

Il 2 marzo 2024 è entrato in vigore il Decreto PNRR, firmato ed emanato da Sergio Mattarella. Tra le altre cose prevede nuove concessioni e nuovi investimenti nel triennio 2024/2025/2026. L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) garantirà un efficiente utilizzo delle risorse europee e del bilancio statale nel rispetto degli obiettivi prefissati dallo stesso, seguendo le seguenti disposizioni: – 2.911 milioni di euro per l’anno 2024, – 3.973 milioni di euro per l’anno 2025, – 2.536 milioni di euro per l’anno 2026. Il decreto prevede l’istituzione del “Piano di Transizione 5.0”, nel quale faranno parte gli investimenti effettuati nel 2024 e 2025 nell’ambito di progetti di innovazione per beni materiali e immateriali inclusi nel precedente Piano Transizione 4.0, compresi quelli che saranno a favore dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e quelli sostenuti per la formazione dei dipendenti. Il Piano approvato avrà risorse che ammontano a 6,3 miliardi di euro, più i 6,4 miliardi approvati dalla Legge di Bilancio, a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane. Le somme previste saranno così suddivise: – 19 milioni di euro per l’anno 2024, per i Servizi digitali e l’esperienza dei cittadini – 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, per lo Sviluppo dell’Industria cinematografica – Progetto Cinecittà – 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, 210 milioni di euro per l’anno 2027, 285 milioni di euro per l’anno 2028 e 205 milioni di euro per l’anno 2029 per l’Utilizzo dell’Idrogeno in settori hard-to-abate – 450 milioni di euro per l’anno 2024, 520 milioni di euro per l’anno 2025, 470 milioni di euro per l’anno 2026, 153,8 milioni di euro per l’anno 2027, per i Piani urbani integrati – progetti generali – 45 milioni di euro per l’anno 2024, 95 milioni di euro per l’anno 2025, 125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, 75 milioni di euro per l’anno 2028 e 35 milioni di euro per l’anno 2029 per “Aree Interne – Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità – 60 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2027, 40 milioni di euro per l’anno 2028 e 20 milioni di euro per l’anno 2029 per la Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Il Decreto prevede finanziamenti anche per le imprese che investono in tecnologie innovative. Il Piano di Transizione 5.0 pone la sua attenzione sul risparmio energetico, il quale sarà esaminato e certificato da valutatori indipendenti che dovranno attestare la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti e l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione, subordinato al rilascio dell’opportuna certificazione da parte del soggetto incaricato alla revisione legale dei conti. Per le imprese non soggette alla revisione del Piano dei conti, la certificazione verrà rilasciata da un revisore legale. Il nuovo credito di imposta non potrà essere cumulato al Bonus Transizione 4.0, né cumulabile con gli investimenti della ZES unica, ma sarà possibile sommare l’agevolazione riconosciuta con gli altri incentivi adempiuti, purché le somme complessivamente accreditate non superino il costo sostenuto.

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