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La malattia del cervo zombie

Cervi
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Negli Stati Uniti, la “malattia del deperimento cronico”, soprannominata “malattia del cervo zombie”, sta destando crescente preoccupazione. Questa patologia, simile al morbo della mucca pazza, colpisce i cervidi ed è causata da un prione, una proteina mutata capace di corrompere le altre proteine sane. La malattia è fatale al 100% dei cervi infetti, che manifestano sintomi come sbavatura, letargia, sguardo fisso e vitreo, e difficoltà di movimento, assumendo un comportamento simile a quello di uno zombie. La CWD (Chronic Wasting Disease) è presente da decenni negli Stati Uniti, ma negli ultimi anni ha conosciuto un’allarmante diffusione. Sono stati segnalati oltre 800 casi nel Wyoming e la malattia ha raggiunto il Parco Nazionale di Yellowstone, ecosistema chiave per la fauna selvatica.

malattia del cervo sombie, il rischio che diventi una zoonosi

La preoccupazione principale riguarda il possibile “salto di specie” ad altri mammiferi, incluso l’uomo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda dal 1997 di evitare l’ingresso di prioni nella catena alimentare umana, consapevole del pericolo rappresentato da queste malattie. Un’incognita inquietante. Non ci sono ancora certezze sulla trasmissione della CWD all’uomo, ma il precedente del morbo della mucca pazza rende il rischio concreto. La natura persistente dei prioni e la loro resistenza alle normali procedure di disinfezione rendono la lotta contro questa patologia particolarmente complessa. E ora? La priorità è quella di contenere la diffusione della malattia e di intensificare la ricerca per comprenderne meglio la natura e i potenziali rischi per la salute umana. La “malattia del cervo zombie” rappresenta un monito silenzioso che ci invita ad affrontare con serietà e urgenza questa minaccia emergente.

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