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Dal Treno della Vergogna al Treno del Ricordo

Il Treno del Ricordo
Il Treno del Ricordo

Arriva nella stazione di Napoli il Treno Ricordo dedicato all’oblio ingiustificato dell’esodo giuliano-dalmata, in memoria delle foibe. Il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, interviene:

Io mi commuovo sempre nel rievocare questa vicenda storica che ho conosciuto fin da giovane e che ha costituito una memoria strappata della nostra storia nazionale. C’è stato un oblio ingiustificato e incomprensibile. Nel caso specifico a Napoli va ricordato che, mentre in altre città d’Italia ci fu un atteggiamento ostile, vergognosa la pagina di Bologna quando fu gettato sui binari il latte che era destinato ai bambini, i napoletani seppero accogliere bene gli esuli e far di loro dei cittadini. E’ un bellissimo progetto che sta unendo l’Italia nel nome del ricordo.

Treno del Ricordo, cosa accadde in Dalmazia

L’esodo giuliano-dalmata ricordato anche come esodo istriano è un evento storico datato 1945 alla fine della seconda guerra mondiale, durante il quale ci fu una forzata emigrazione di cittadini italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, di nazionalità mista slovena-croata. Il fenomeno più discusso e tristemente noto di quel periodo sono i massacri delle foibe. Tale deportazione di massa coinvolse tutti quelli che diffidavano del nuovo governo jugoslavo comunista di Josip Broz – meglio conosciuto come maresciallo Tito – e fu rilevante in Istria e nel Quarnaro dove si svuotarono dei propri abitanti interi villaggi e cittadine. Furono interessati tutti i territori ceduti dall’Italia alla Jugoslavia con il trattato di Parigi e anche la Dalmazia, dove vivevano i dalmati italiani. Nella primavera del 1945, l’arrivo delle forze jugoslave diede il via a una nuova fase d’infoibamento: molti civili di ogni categoria sociale furono uccisi e internati in campi per essersi opposti alle milizie jugoslave. Molti italiani furono esposti a violenze e rappresaglie da parte delle autorità jugoslave, ma in quel periodo, ossia subito dopo l’8 settembre 1943, non era chiaro quale fosse la priorità per Tito. Era palese tuttavia che il governo mirasse a un’integrazione dei soli italiani favorevoli all’annessione, tutti gli altri erano da sterminare.

dal Treno della Vergogna al Treno del Ricordo

Come strumento di eliminazione e di occultamento dei cadaveri i Jugoslavi usarono, specialmente in Dalmazia e nel Quarnaro, anche il mare. Noto, a tal proposito, l’esempio dell’assassinio dei Luxardo. Dopo il 1945 iniziò l’esodo massiccio degli italiani da Fiume e dall’Istria. L’esodo coinvolse oltre 30000 fiumani di nazionalità italiana, più del 70% della popolazione rispetto a prima del 1945, causando, in una città già provata dalle distruzioni della guerra, il blocco di buona parte delle attività.  Dal 1947 partì il Treno della Vergogna con il quale esuli provenienti da Pola, sbarcarono ad Ancona per proseguire verso La Spezia. Da Ancona il viaggio proseguì su un treno merci, che a causa di un attentato da parte di ferrovieri comunisti. Coloro che erano sul treno furono costretti a scendere per poi ripartire da Parma dove finalmente i profughi, tra i quali numerosi anziani e bambini, riuscirono a ricevere assistenza e qualche pasto prima di raggiungere definitivamente La Spezia.

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