Papa Francesco ha confermato la sua partecipazione all’evento che si terrà il 1 marzo e il 2 marzo in Vaticano, organizzato dal CRAV (Centre de Recerche et d’Anthropologie des Vocations) sul tema: “Uomo-donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”.
Presente al Simposio sarà anche Marc Ouellet, Prefetto emerito del Dicastero per i Vescovi, il quale afferma:
L’era del cristianesimo è finita. È iniziata una nuova era, in cui i cristiani devono riposizionarsi in relazione al loro ambiente se vogliono trasmettere l’eredità culturale e spirituale del cristianesimo. Il cristianesimo è estraneo a questo ambiente; è accolto con indifferenza o addirittura ostilità, anche nei paesi tradizionalmente cattolici.
Come può finire l’era del Cristianesimo, se Cristo è il perno a cui è legata l’intero rapporto con la Chiesa? Dalle parole “il Cristianesimo è fuori dall’ambiente”, di quale ambiente si parla? forse l’ambiente inteso come il mondo? Dalla parola di Giovanni 15, 18-19,
Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
Spiega Ouellet :
Dobbiamo riflettere sul futuro del cristianesimo in un contesto che si aspetta che i cristiani adottino un nuovo paradigma per testimoniare la propria identità. Per questo dobbiamo guardare alla diversità culturale e religiosa con disponibilità al dialogo e offrire la visione cristiana gratuitamente e con attenzione alla fraternità umana. Il cambiamento epocale, prevede il pluralismo come elemento costitutivo di ogni società nel mondo globalizzato.
Parole forti quelle del Prefetto Ouellet, ma che fanno riflettere sul modo di riposizionarsi di fronte a un ambiente che è diventato estraneo, indifferente o addirittura ostile, anche nei Paesi tradizionalmente cattolici.
il Cristianesimo nel simposio di marzo
Ipotesi e teorie che purtroppo però andrebbero concretizzate considerando che molte persone vivono in condizioni sub-umane e lo scoppio di conflitti mina il benessere di intere comunità. La nuova visione cristiana dell’uomo e della donna nella sua originalità richiede il dialogo, il rispetto della diversità e la solidarietà con i più poveri e vulnerabili. Per tutti questi motivi, mai come oggi, c’è un forte bisogno di credere in una sapienza divina presente e futura. Questo sarà l’obiettivo del Simposio Uomo-Donna: immagine di Dio, per un’antropologia delle vocazioni, che si terrà in Vaticano l’1 e il 2 marzo 2024, con la partecipazione di Papa Francesco e di specialisti internazionali di scrittura sacra, filosofia e teologia, senza dimenticare le scienze umane e la pedagogia. Lo scopo ben preciso sarà offrire serenamente un modo per appropriarsi del significato cristiano della vita per tutte le persone in cerca di verità e dare un supporto ai pastori, formatori ed educatori a trovare una soluzione agli attuali problemi antropologici.
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