Skip to content

Farmindustria, la Campania vale oltre 4 miliardi di euro

Farmindustria Campania
Farmindustria Campania

Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, afferma

la Campania è una punta di diamante dell’industria farmaceutica nel Mezzogiorno. Lo dimostra la presenza sul territorio di aziende grandi, medie, piccole che rappresentano al meglio il made in Italy, con quello sguardo al futuro e quella creatività che da sempre contraddistinguono la nostra Nazione.

Dati alla mano la Campania ha prodotto oltre 4 miliardi di euro di esportazioni nei primi 9 mesi del 2023, l’80% dell’export hi-tech e il 26% di quello manifatturiero della regione. A livello nazionale, Napoli è al quarto posto nel 2023 nel ranking provinciale per valore dell’export farmaceutico, un settore fondamentale non solo dal punto di vista strategico, ma anche importante per la salute dei cittadini. Con i partner a livello globale quali la Svizzera, Big UE, Stati Uniti, Sud Corea, Cina, Arabia Saudita.

Farmindustria, non solo Campania

Un percorso partito dodici anni fa che ha toccato, oltre alla stessa Campania, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana.Le imprese farmaceutiche sono importanti per far crescere il Paese, sono il cuore pulsante dell’economia e della salute: lo dimostra l’incremento dell’export, che secondo l’Istat ha superato i 49 miliardi di euro nel 2023, con una produzione di oltre 50 miliardi. Un record raggiunto di quasi il 90% negli ultimi 5 anni. Nel 2023 i farmaci approvati dall’FDA (l’agenzia regolatoria americana) sono stati 55, mentre nei 4 anni precedenti la media è stata di 49. Cattani precisa:

  • Un’accelerazione che in Europa viene frenata da politiche ideologiche e antindustriali con un approccio che considera la salute dei cittadini solo come un costo. E dall’aumento negli ultimi 2 anni del 30% dei costi industriali che è strutturale e quindi rende molto difficile la sostenibilità delle produzioni. Senza dimenticare poi la difficoltà di trovare le competenze necessarie per affrontare le sfide sempre più tecnologiche e digitali dei prossimi anni. La nostra industria può ancora dare un contributo straordinario all’Italia e rafforzare la sua leadership in UE. In termini di ricerca nelle Life Sciences, di produzione e di export, di crescita economica, di sviluppo dei territori e della filiera. Ma soprattutto in termini di benefici per i Pazienti a cui deve essere però garantito un accesso equo e omogeneo ai trattamenti, eliminando le differenze regionali ancora presenti.

Per il viceministro alle Imprese e al Made in Italy, Valentino Valentini:

È un’eccellenza, innanzitutto perché qui in Campania è stato creato un ecosistema che ha le condizioni per permettere alle multinazionali non solo di investire, ma di raddoppiare l’investimento. Come ministero, collaboriamo con le regioni, che sono le ‘antenne’ per gli investimenti. Si sta indicando la via per il futuro: dobbiamo guardare ancora più avanti, le istituzioni devono stare al passo e devono adeguarsi. La politica industriale del Paese – e questa è l’intenzione del Mimit – deve investire tutti i settori, con una visione coerente e di insieme.

Anche per la vicepresidente di Farmindustra Lucia Aleotti:

Siamo un Paese creatore di salute globale e abbiamo bisogno di un dialogo aperto con le istituzioni, che possano comprendere le criticità, come i costi che aumentano rispetto ai ricavi, che invece sono bloccati a causa dei prezzi fissi, e abbiamo bisogno di una burocrazia che deve evolversi per andare alla velocità della ricerca farmaceutica globale.

Leggi anche Quarto oro iridato per Rhiannan Iffland, nessuno come lei

Articoli correlati

Seguici sui social

ADVERTISMENT

Recent Posts

ADVERTISMENT