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Protesta agricoltori, il 15 febbraio saranno in 20 mila

protesta agricoltori
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Sono ancora numerosi gli agricoltori che si spostano sulle autostrade per raggiungere il Circo Massimo. Numerose e lunghe code di trattori hanno bloccato il traffico autostradale all’uscita di Capua in direzione Roma. Dopo il mini corteo di venerdì scorso con circa 150 trattori, il 15 febbraio sarà il giorno previsto per l’incontro di 20 mila agricoltori. Tutti insieme si riuniranno per avere maggiori tutele della filiera da parte dell’Unione Europea e del Governo. Danilo Calvani ha dichiarato:

Ci saranno almeno ventimila persone. Un gruppo di nostri trattori partirà in corteo dal presidio di Cecchina e arriveranno nel cuore di Roma, fino a Circo Massimo. Dovrebbero essere una quindicina di mezzi scortati dalle forze dell’ordine. Quella di giovedì, sarà solo la prima delle nostre manifestazioni. La nostra protesta andrà avanti.

protesta agricoltori, dove vanno i fondi UE?

Ma quale è la motivazione che spinge gli agricoltori a protestare? E soprattutto, se gli agricoltori protestano, dove vanno i fondi dell’UE? Secondo uno studio dell’Associazione Rurale Italiana (Ari) sui pagamenti diretti della Politica Agricola Europea agli agricoltori italiani nel 2021 emerge che il 52,85% riceve da 0 a 1250 euro. L’83% riceve appena il 23% dei finanziamenti cioè non oltre 5 mila euro a testa. E allora a chi è andato il grosso dei tre miliardi e mezzo di euro distribuiti nel 2021? Alle aziende medio-grandi, che rappresentano solo il 17% del totale, vanno oltre i tre quarti dei fondi (il 77%). Questo significa, che lo 0,03% delle aziende ha ricevuto il 14% dei finanziamenti che equivalgono a una cifra compresa tra i 250 mila e i 300 mila euro a testa. Il criterio predominante è la quantità di ettari di terreno posseduto: il 64% degli agricoltori italiani ha meno di cinque ettari di terreno, quindi, ottiene pochissimo da Bruxelles. Non parliamo ovviamente del vicino di casa che coltiva il suo orto per passione, ma di persone che lavorano duramente in modo organizzato per ottenere un reddito molto basso.

protesta agricoltori, le richieste

Gli agricoltori sono fortemente arrabbiati con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, con la Coldiretti e con tutte le grandi organizzazioni. Le motivazioni sono diverse. Vorrebbero la revisione del Green Deal europeo, il riconoscimento del made in Italy e soprattutto l’introduzione di tutte le misure necessarie al contenimento della fauna selvatica che danneggia le coltivazioni. Infine sono interessati al contrasto della diffusione sul mercato di cibi sintetici. Oltre a queste motivazioni ce ne è una ancora più importante: quella economica. Gli agricoltori chiedono di mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, visto che come afferma il Papa

Con l’aumento dei costi di produzione si rischierebbe di svalutare il ruolo dell’agricoltore e rendere impossibile svolgere questo lavoro con dignità.

Roberto Rosati, leader di Rinascimento Agricolo afferma:

Ci fa piacere che siamo stati capiti dai cittadini e che il nostro messaggio è stato compreso dagli italiani. Sono prima di tutto le persone che decidono cosa mangiare a stabilire il nostro futuro.

Qualcosa si smuove nel frattempo e gli agricoltori sono spronati dagli automobilisti in coda che li incoraggiano nella loro giusta rivolta. Il 15 febbraio sarà una giornata ricca di movimento, nella quale non ci saranno solo gli agricoltori, ma anche altri soggetti come Popolo produttivo, Movimenti Balneari e rappresentanti delle partite IVA.

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