Alla fine, Vittorio Sgarbi lascia il suo incarico di sottosegretario alla Cultura annunciando le sue dimissioni “irrevocabili” ancor prima di presentarle a Giorgia Meloni. Ringrazia la presidente del Consiglio, sottolineando che non gli è stato chiesto nulla, ma critica il suo ministro, Gennaro Sangiuliano, definendolo “uomo senza dignità”. Il critico d’arte, secondo del governo a dimettersi dopo Augusta Montaruli, spiega la sua decisione durante un evento a Milano, affermando che si dimette immediatamente “per voi” e citando una lettera dell’Antitrust che renderebbe incompatibile la sua conferenza sulla figura di Michelangelo.
dimissioni Sgarbi, polemica con l’Antitrust
Sgarbi ammette che le sue dimissioni sono un “colpo di teatro” e afferma che sta ponderando questa decisione da due ore. Sottolinea che la legge gli consente di indicare attraverso il Tar le questioni sollevate e, affermando di aver fatto occasionali conferenze, ritiene che la sua conferenza attuale, secondo l’Antitrust, sarebbe incompatibile e illecita. Per evitare che altri diventino complici di un reato, annuncia di liberarsi immediatamente dall’incarico di sottosegretario, rassicurando che ci sono altri ministri e sottosegretari.
Sgarbi, scontro con Sangiuliano
Sgarbi critica aspramente il ministro Sangiuliano, dichiarando di non averlo sentito dal 23 ottobre e definendolo un “uomo senza dignità” per aver inviato all’Antitrust lettere anonime ricevute. Spiega che l’Antitrust basa le sue decisioni su tali lettere anonime e specifica che non ha dichiarato che Sangiuliano è senza dignità, ma che chi manda lettere anonime lo è.
il buon rapporto con Giorgia Meloni
Il critico d’arte ringrazia la presidente Meloni per non avergli chiesto nulla, nemmeno le dimissioni, e annuncia che invierà una lettera in serata. Menziona la mozione delle opposizioni per revocare il suo incarico, prevista per il 15 febbraio, e informa che l’Antitrust dovrebbe pronunciarsi sulla sua compatibilità nel medesimo giorno. Conclude dichiarando che si toglie di scena senza chiedere nulla a Meloni in questo momento.
La difesa di Vittorio Sgarbi
Infine, si menziona che Sgarbi è indagato per riciclaggio di beni culturali a Macerata, legato a un dipinto trafugato. Le sue attività di conferenziere, partecipazioni a eventi e vendita di libri sono sotto inchiesta da parte dell’Antitrust, che potrebbe comunicare le conclusioni nei prossimi giorni. Sgarbi si difende sostenendo che non ha firmato atti a proprio favore e che il suo caso non rientra nelle incompatibilità previste dalla legge Frattini.
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