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La Giornata della Memoria ha senso se è contro ogni genocidio

Giornata della Memoria
Giornata della Memoria

Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz e mostrarono al mondo l’orrore dei campi di concentramento nazisti. Hitler insieme ai suoi gerarchi aveva prima pianificato e poi attuato – fortunatamente senza riuscirci completamente – lo sterminio di tutti gli ebrei. La seconda guerra mondiale si concluse con lo sterminio di 6 milioni di persone di religione ebraica. Nel 2005 l’Onu ha deciso di istituire la giornata della memoria in concomitanza con l’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, celebrando tale ricorrenza con il nome di Giornata della Memoria a partire dal 27 gennaio 2006.

Giornata della Memoria, le celebrazioni istituzionali

Solitamente l’Italia partecipa in modo molto convinto alle manifestazioni organizzate per commemorare i 6 milioni di morti e ripetere, insieme alla maggior parte del mondo, che mai più deve potersi consumare un genocidio pianificato, sistematico e spietato come quello che avvenne sotto la guida di Hitler nella Germania nazista. Anche quest’anno le celebrazioni sono iniziate già da alcuni giorni. Venerdì, il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha ricordato lo sterminio degli ebrei alla presenza del presidente del senato Ignazio Larussa, di quello della Camera Lorenzo Fontana e della presidente del consiglio Giorgia Meloni. Erano presenti le quattro più alte cariche dello Stato, come avviene solo nelle occasioni solenni. Durante il suo intervento il presidente Mattarella ha sottolineato il rifiuto dell’antisemitismo

Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti.

Il capo dello stato ha poi proseguito richiamando alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e al rispetto dei diritti umani da entrambe le parti

Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas. L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio.

Infine un chiaro richiamo alla soluzione due popoli due stati

Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.

Giornata della Memoria e antisemitismo

Le parole di Mattarella, così come questa ricorrenza, arrivano in un momento nel quale l’Italia, l’Europa, gli Usa e gran parte del mondo occidentale, che dalla fine della Seconda Guerra mondiale era stato tradizionalmente pro Israele, hanno purtroppo riscoperto un forte sentimento antisemita. Probabilmente, tale atteggiamento venuto alla luce dopo la risposta israeliana ai fatti del 7 ottobre, è più di tipo emulativo che ideologico. Spesso si manifesta un antisemitismo più per imitare atteggiamenti che si propagano sui social o attraverso i media tradizionali, piuttosto che per una vera e propria ideologia. La tendenza è tuttavia preoccupante e rischia di creare, in alcuni momenti, problemi sociali.

Giornata della Memoria, rischio di problemi di ordine pubblico

Proprio per la giornata del 27 gennaio erano state programmate tante manifestazioni pro Palestina. Si tratta di manifestazioni che sarebbero state autorizzate se non si fossero sovrapposte agli eventi. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha chiesto alle questure e ai prefetti di spostare le manifestazioni già programmate in modo da evitare possibili scontri tra chi commemora l’Olocausto e chi manifesta a favore della Palestina. Sui social sono già partire le proteste e molti gruppi di giovani, palestinesi ma anche italiani, hanno dichiarato che nelle città di Roma, Milano, Napoli e Cagliari le manifestazioni ci saranno lo stesso. A Roma, davanti alla sede dell’Onu, alcuni manifestanti hanno posizionato alcune pietre d’inciampo simili a quella usate per commemorare le vittime ebree, ma recanti i nomi di palestinesi uccisi da Israele. Anche la situazione internazionale è diversa. La Corte dell’Aja chiede di fermare il genocidio pur non ordinando il cessate il fuoco. Il governo israeliano accusa la Corte di essere antisemita e l’Unione Europea si associa alle richieste della Corte.

Giornata della Memoria, ha senso solo se contro tutti i genocidi

Il Giorno della Memoria fu istituito proprio per contemplare la necessità di ricordare al fine di evitare che eventi simili possano verificarsi ancora. Occorre precisare che tale intenzione non era rivolta solo a evitare un futuro genocidio degli ebrei, ma di tutti i popoli. È sbagliato organizzare e attuare il genocidio di qualsiasi popolo, sia esso ebraico o meno. Probabilmente si potrebbero iniziare a commemorare anche altri genocidi, ad esempio quello degli armeni, ma senza cadere nell’idea di doversi vendicare, così come i discendenti dei responsabili, pur ammettendo le colpe dei loro antenati, non devono provare vergogna e questo non deve avvenire solo in caso di discendenza diretta, ma anche, e soprattutto, per gli interi popoli. C’erano altre generazioni e si commettevano altri errori, quello che possiamo fare oggi è capire e non commettere gli errori che loro avevano o avrebbero commesso.

Leggi anche Cosa sono antisionismo e antisemitismo e perché ebrei e arabi hanno molto in comune

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